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La struttura fisica



La struttura fisica riguarda tutti gli elementi fisici della organizzazioni e dei loro rapporti. Le relazioni che si instaurano sono prettamente spaziali.
La struttura fisica è uno degli argomenti sulla quale le tre prospettive sono più utili per interpretare il fenomeno. Come è facile intuire la visione modernista sarà preoccupata di trovare quale è la sistemazione migliore degli ambienti fisici per aumentare i risultati della organizzazione. Mira a trovare dei modelli o delle leggi che permettano di aumentare la produttività.
La visione simbolico interpretativa si concentra ad analizzare i significati che la struttura fisica vuole trasmettere e come le persone interpretano questi significati. Per struttura fisica non si intende solo l’edificio in sé, anche il logo, il brand, ecc. ecc. sono struttura fisica.
La prospettiva post modernista vuole capire invece come la struttura fisica riproduce i rapporti di potere tra le persone nella organizzazione. Ad esempio, di solito il top management, come dice Mintzberg, a livello fisico, normalmente si colloca ai piani alti. Gli HQ delle grandi aziende hanno gli uffici delle persone più importanti all’ultimo piano. Nella cultura orientale, le persone più importanti stanno invece nei piani intermedi.

La struttura fisica è un elemento molto importante nelle organizzazioni. In riferimento alla SRU, all’inizio tutto era partito da un esperimento dell’azienda sul grado di illuminazione. Qual è il grado di illuminazione che permette di averla la produttività più alta? È un tema di efficienza ed efficacia, ma sopratutto ad oggi le grandi Corporation stanno investendo sui nuovi campus ed edifici e c’è molto valore simbolico dietro la struttura fisica che ha un impatto di vantaggio competitivo tramite l’incremento del prestigio della azienda e tramite la comunicazione dei valori della azienda tramite la struttura fisica.

GLI ELEMENTI DELLA STRUTTURA FISICA
- LA GEOGRAFIA ORGANIZZATIVA
- LA DISPOSIZIONE DEGLI SPAZI (LAYOUT)
- ARCHITETTURA, STILE, DESIGN

1. GEOGRAFIA ORGANIZZATIVA:
Composta da tutti quei luoghi nel mondo in cui è presenta una organizzazione. È dove l’organizzazione svolge il suo business. È importante perché più una organizzazione è diffusa intorno al mondo, più cresce il suo prestigio. L’idea di una multinazionale che ha sede in tutto il mondo ci comunica che l’azienda è innovativa, tecnologica, avanzata, ecc. ecc.
Le aziende investono molto su questo aspetto. Le aziende con vari centri per tutto il mondo si preoccupano di comunicare tutto ciò perché in qualche modo questo aumenta la reputazione aziendale. Chiaramente però aumenta la complessità organizzativa: più sono presente in zone lontani del globo, più aumentano i miei costi di comunicazione e di coordinamento.

La casa madre sarà molto più attenta alle disponibilità di infrastrutture nelle zone in cui vuole operare —> strade, aeroporti, fiumi, ecc. ecc.
Se apro una sede in un posto che si raggiunge solo in bicicletta, sarà difficile che riesca ad organizzarmi in modo efficiente. Se colloco il mio sito in una zona facilmente raggiungibile, ho più opzioni in termini di trasporto delle merci e di contatto coi clienti.

Le aziende investono molto anche sul piano comunicativo delle loro attività. È molto complesso essere presenti in più paesi e cosi l’azienda vuole un ritorno per lo sforzo che fa nell’essere in molti paesi. Il fatto che il sito dell’ENI sia cambiato, significa che mirano a cercare la via più efficace per trasmettere il messaggio che vogliono. + LUOGHI, + INFRASTRUTTURE, + COSTI DI COORDINAMENTO.

2. LAYOUT o SCHEMA STRUTTURALE
Elemento molto importante. È la piantina della organizzazione, ossia, la sistemazione spaziale degli oggetti fisici e delle attività umane. Si caratterizza per 4 aspetti:
Prossimità;
Apertura;
Accessibilità;
Privacy.

PROSSIMITÀ: Se gli uffici sono lontani, le persone faranno fatica a comunicare. Se hanno gli uffici uno vicino all’altro, sarà più semplice comunicare.

APERTURA: Le varie stanze di lavoro non sono suddivise da muri, ma sono tutte inserite in un’unica stanza. È un indicatore di interazione: più è aperto un ufficio, più è accessibile.

ACCESSIBILITÀ: Nelle strutture aperte c’è anche alta accessibilità. Ma ci può essere anche nelle strutture fisiche chiuse. Se implemento la cosiddetta policy della porta aperta, questi piccoli uffici diventano più accessibili. Una cosa è avere un corridoio con porte tutte chiuse, un conto se le porte sono aperte.

PRIVACY: L’apertura o meno degli spazi lavorativi oppure la chiusura può aumentare oppure ridurre la privacy.

Questi elementi influiscono sulle modalità di comunicazione e coordinamento —> modernisti
Sono espressione dei valori dell’organizzazione e dell’identità —> simbolico interpretativi
Leggendo il layout, leggo la messa in minoranza delle persone rispetto a chi detiene il potere decisionale —> post modernisti. L’organizzazione fisica della azienda è una manifestazione di potere.

AMBIENTI CHIUSI E APERTI
Per un lungo periodo di tempi c’è stata l’idea che gli open space fossero più funzionali. Esistono delle situazioni aziendali in cui le persone hanno bisogno di privacy —> ci sono dei momenti in cui è necessario avere degli ambienti chiusi, o perché si vuole parlare di una particolare strategia o perché si deve incontrare un particolare cliente.
Aumentando il grado di apertura aumentano le interazioni non collegate alla attività lavorativa —> rischio molto più alto negli uffici aperti che negli uffici chiusi. Oppure rischio di essere disturbato mentre lavoro negli ambienti aperti. C’è stato dunque un ritorno all’indietro, ossia, gli uffici chiusi sono di nuovo in voga. Gli open space sono stati abbandonati come mantra organizzativo.

I COFFICES
Sono dei veri e propri BAR dove si lavora. Le persone sono molto più produttive se inserite in ambienti informali. Se i dipendenti fanno una riunione al bar, raggiungeranno livelli superiori di produttività. Molte aziende, come nella Silicon Valley, stanno adottando tale mantra organizzativo.

CO-WORKING
Uno spazio dove possono andare a lavorare i cosiddetti Free Lance. Sono lavoratori, persone molto specializzate nel loro campo, che però non hanno un datore fisso, ma hanno tanti progetti con molte aziende. Utilizzano questi spazi di co-working perché in quel modo entrano in contatto con altri free lance, si scambiano idee e possono nascere anche eventuali start up. Questi ambienti hanno come fine principale quello di favorire la creatività e l’innovazione delle persone.

Tratto da ORGANIZZAZIONE AZIENDALE di Kevin Carne
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