Le personalità della riforma protestante Roberto Bellarmino e San Francesco di Sales
Le personalità della riforma protestante Roberto Bellarmino e San Francesco di Sales
Roberto Bellarmino o l’ecclesiologia della Riforma
Nelle molteplici sfaccettature del suo agire e della sua personalità, Roberto Bellarmino è diventato un emblema del cattolicesimo tridentino: gesuita, vescovo riformatore, sostenitore della controversia contro i protestanti, autore di catechismi e opere di pietà di enorme successo.
Francesco di Sales, o la riforma mediante la devozione
San Francesco di Sales, considerato come il padre della spiritualità moderna, ha avuto il merito di influenzare le maggiori figure di tutto il Seicento europeo, riuscendo a convertire al cattolicesimo persino
alcuni esponenti del calvinismo. Nato nel 1567, in Savoia (Francia), da una famiglia di antica nobiltà, ricevette un'accurata educazione, coronata dagli studi universitari di giurisprudenza a Parigi e a Padova. Ma proprio nel corso della sua frequentazione accademica divennero preminenti i suoi interessi teologici, fino alla scelta della vocazione sacerdotale. Spinto da un enorme desiderio di salvaguardare la cristianità, mentre imperversava la Riforma portata avanti da Calvino e dai suoi seguaci, Francesco chiese udienza al vescovo di Ginevra, affinché lo destinasse a quella città, appunto il simbolo supremo del calvinismo e massima sede dei riformatori. Una volta insediatosi a Ginevra, non si fece remore a discutere di teologia con i protestanti, desideroso di recuperare quante più "anime" possibili alla Chiesa e soprattutto alla causa di Cristo da lui ritenuta genuina. Inoltre, il suo pensiero costante era rivolto alla condizione dei laici, preoccupandosi di sviluppare una predicazione e un modello di vita cristiana che fosse alla portata anche delle persone comuni, quelle cioè immerse nella vita difficile di tutti i giorni. Proverbiali i suoi insegnamenti pervasi di comprensione e di dolcezza, permeati dalla ferma convinzione che a supporto delle azioni umane vi fosse sempre la presenza di Dio. Non per nulla, molti dei suoi insegnamenti sono intrisi di misticismo e di nobile elevazione spirituale. Grazie ai suoi enormi sforzi e ai grandi successi ottenuti in termini pastorali, divenne a sua volta vescovo di Ginevra. Nel corso della sua missione di predicatore, conobbe a Digione Giovanna Francesca Frèmiot de Chantal, e dalla devota corrispondenza con la nobil donna doveva scaturire la fondazione dell'"Ordine della Visitazione". Morto a Lione il 28 dicembre 1622, venne dichiarato santo nel 1665.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alessia Muliere
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Umanistiche
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