Le strutture del capitalismo coloniale tra il XVII e il XVIII secolo
La compagnia commerciale privilegiata fu l’asse portante dei rapporti tra l’Europa e l’Asia tra il XVII e il XVIII secolo e costituì lo strumento più idoneo di collaborazione tra pubblico e privato per raggiungere il fine dell’espansione commerciale extraeuropea. La compagnia otteneva dallo stato la garanzia del monopolio privilegiato; in cambio si assumeva i costi delle infrastrutture, costruiva e manteneva il sistema asiatico dei capisaldi e delle fortezze e per questo le venivano conferite prerogative pubbliche, come la stipula di contratti, il diritto di fortificazione, la conduzione di guerre, l’amministrazione della giustizia. Le risorse delle compagnie inglesi e francesi del XVIII secolo furono parti integranti del debito pubblico contribuendo al suo consolidamento.
Cina
Dal 1644 fu governata dai Ching della dinastia Manciù. I primi imperatori di questa dinastia consolidarono i confini territoriali, fermarono l’espansione russa e nel corso del XVIII secolo annetterono la Mongolia, il Tibet. Quindi durante circa un secolo e mezzo l’impero cinese raddoppiò l’estensione del suo territorio. I Manciù costrirono un’imponente macchina bellica e divennero i padroni della steppa. Sicura entro i propri confini la China conobbe un lungo periodo di prosperità. Confini sicuri, potenza militare, funzionamento della macchina statale, autosufficienza economica tra 600 e 700 furono gli elementi che non consentirono alle potenze occidentali di stabilire rapporti di natura coloniale con la China. Anche l’impero cinese mostrò alla fine del 700 motivi di fragilità dovuti al forte incremento demografico che fu un fattore di squilibrio e a crisi sociali. La presenza di 2 potenze vicine come Russia e Giappone fu una grave minaccia per la sicurezza della Cina e anche l’aumento della potenza marittima dei paesi europei.
Il Giappone
Il 600 fu per l’impero Tokugawa un secolo di sviluppo economico. Al vertice dell’amministrazione statale c’era lo shogun. Nel corso del XVIII secolo iniziò la crisi del sistema a causa di carestie, rivolte contadine e tensioni crescenti nel sistema politico sociale. La crisi sarebbe esplosa a metà del secolo successivo. Fino alla metà del XIX secolo il Giappone relativamente isolato nel contesto delle relazioni commerciali internazionali.
L’Africa
La carta politica dell’Africa fu ridisegnata nel XVII e XVIII secolo. Nella parte nordorientale gli arabi crearono un vasto impero commerciale. Nell’area nigeriana e senegalese vi erano molti piccoli regni indigeni che resistettero sino all’epoca coloniale dell’800. Una vastissima zona del continente era dominata dal deserto dove vivevano molte tribù indigene. Nel XVIII secolo l’Africa del sud fu l’unica zona veramente colonizzata: gli olandesi si insediarono a città del capo scacciando le tribù locali. L’attività più fiorente in Africa, esercitata non solo dagli europei ma anche dagli stati indigeni fu la tratta degli schiavi.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia moderna
- Docente: M. Bottaro Palumpo e R. Repetti
- Titolo del libro: Le vie della modernità
- Autore del libro: A. Musi
- Editore: Sansoni
- Anno pubblicazione: 2004
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