L’Europa prima della rivoluzione industriale
La società europea del XVII e XVIII secolo era prevalentemente agraria, ma solo alcune aree agrarie dell’Europa si trovarono meglio preparate all’industrializzazione da questo punto di vista al primo posto c’è l’Olanda: agricoltura specializzata, collocazione strategica nel mercato internazionale, sviluppo urbano, crearono in Olanda le basi per la modernizzazione economica che maturerà alla fine dell’800. La situazione agraria in Francia era diversificata e i nuclei industriali sorgeranno nelle aree mercantili intorno a Parigi in Alsazia e in Lorena. Poco preparata allo sviluppo industriale era l’Europa mediterranea: in parte dell’Italia centrale, in Spagna, nell’Italia meridionale ci fu stagnazione agricola e mancato decollo industriale. La Germania nella parte orientale era caratterizzata da grandi proprietà feudali e arretratezza industriale mentre la parte occidentale si rivelerà più aperta alle trasformazioni.
L’Inghilterra fu il paese che subì nel 700 le più importanti trasformazioni agricole. La potenza inglese, integrando rivoluzione agricola e rivoluzione industriale stabilì il primato economico internazionale. Le forme di produzione precedenti la rivoluzione industriale erano la manifattura rurale a domicilio, la manifattura centralizzata e le industrie tradizionali controllate dall’artigianato urbano e dalle corporazioni. L’Inghilterra arrivò per prima alla rivoluzione industriale grazie alla disponibilità di materie prime, la libertà di adattamento e iniziativa, la diffusione del pensiero scientifico e della ricerca e di una filosofia e mentalità molto empirica e sperimentale, la disponibilità all’innovazione, favorita dal sostegno politico dello stato, ma gia molto forti nella società. Inoltre non bisogna sottovalutare il fattore della domanda in quanto il potere d’acquisto e il tenore di vita degli inglesi erano assai più alti rispetto al resto del continente europeo. Quindi i prerequisiti della rivoluzione industriale in Inghilterra erano:
Le risorse naturali
L’integrazione tra agricoltura e industria
Il sostegno dello stato attraverso la domanda della corte e del governo e del suo apparato e attraverso la creazione di infrastrutture
La concentrazione di manodopera specializzata, grazie alla preesistenza di industrie rurali a domicilio, libere da vincoli corporativi
La disponibilità di capitali
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Autore:
Filippo Amelotti
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia moderna
- Docente: M. Bottaro Palumpo e R. Repetti
- Titolo del libro: Le vie della modernità
- Autore del libro: A. Musi
- Editore: Sansoni
- Anno pubblicazione: 2004
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