Bale To
BALE TO: significa parole rovesciate, quando le parole vengono rovesciate mostrano più facce, una volta che vengono rovesciate hanno un heg, un sotto, è il significato sottinteso non immediatamente evidente, i kaluli evitano spesso di essere troppo diretti usando forme fuorvianti. L’obiettivo nell’usare ilò balo to è di rendere le canzoni, anzi gli ascoltatori, nostalgici, sentimentali e triste, condurli in pratica alle lacrime. Per raggiungere questo fine la tecnica bae to si concentra sulla tensione creata da una comunicazione che diventa più offuscata e al tempo stesso più esplicita. Il bale to della canzone include la sostituzione lessicale, la metafora, la sfocatura MA NON i costrutti paradossali, sarcastici e ironici. L’esplicitazione del bale to si concentra su una serie abbastanza specifica di artifici linguistici: l’uso di vocaboli sonia, versi doppi con domanda e risposta, istantanee narrative in 1° persona, sequenze ipotetiche se\allora, metafore e suppliche. Per quanto riguarda l’uso delle parole in sonia, il prestito avviene a tutti i livelli linguistici e comprende sostantivi legati alle acque e alle terre, nomi di alberi e di tipi di parentela, verbi relativi alla luce solare e alle formazioni nuvolose e altri descrittivi sensoriali. La tecnica mixa le lingue sonia e kaluli nei versi, nelle serie di versi o in tutta la canzone. I kaluli sostengono che luso di lingua sonia è più indurente e ha impatto maggiore sull’ascoltatore (astrazione prima della specificazione). Per quanto riguarda l’uso di versi doppi di domanda e risposta e il punto di vista espresso in prima persona, i kaluli danno per scontato che l’impostazione in prima persona nel testo di una canzone si riferisca a pensieri o sentimenti del cantante o di uno spirito, se tale uso viene applicato poi alla costruzione di coppie di versi che affermano domandando e rispondendo, i kaluli giungono così a un culmine espressivo; citando una risposta il cantante usa la 1° persona ma non specifica “lui dice questo” il che per i kaluli significa che il cantante sa esattamente quali parole giuste mettere alle risposte delle domande retoriche, perchè sente la presenza dello spirito che dice quelle parole. L’uso di questo schema è sfuggente e si uso nel momento in cui si voglia nel testo cambiare prospettiva o si voglia far parlare per se il soggetto del testo.
Continua a leggere:
Dettagli appunto:
-
Autore:
Marianna Tesoriero
[Visita la sua tesi: "Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media"]
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Etnomusicologia
- Docente: Prof. Geraci
- Titolo del libro: Suono e sentimento. Uccelli, lamento, poetica e canzone nell'espressione kaluli
- Autore del libro: Steven Feld
- Editore: Il Saggiatore
- Anno pubblicazione: 2009
Altri appunti correlati:
- La mente multiculturale
- Appunti di antropologia visuale
- Le sorgenti della musica: introduzione all'etnomusicologia
- Strategie dell'occhio. Saggi di etnografia visiva
- Il primo libro di antropologia
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il canto e la danza nel libro VIII dell'Odissea
- Identità in fuga nella letteratura popolare americana degli anni Cinquanta
- Da Ernesto de Martino a Michele Risso. Nosografia di una paranoia accademica
- Il pregiudizio etnico in età evolutiva e strategie di intervento per contrastare la discriminazione
- Fisiognomica, La lettura del volto nella storia dell’arte
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.