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Talebani, Twin Towers e guerra in Afghanistan


Fra il ’96 e il ’97 i gruppi fondamentalisti detti Talebani assunsero il controllo di buona parte dell’Afghanistan ma la presenza integralista si fece sentire in forme diverse anche in altri stati come la Turchia. Qui il partito di ispirazione islamica che guidava il paese dal ’95 venne sostituito nel ’97 da una nuova maggioranza laica, ma nel 2002 si affermò alle elezioni politiche un altro partito di ispirazione islamico moderata: il Partito Giustizia e Sviluppo.

L’11 settembre 2001 due aerei di linea americani si schiantarono contro le Twin Towers provocandone il crollo, un altro aereo si abbatteva a Washington sul Pentagono. Un quarto aereo forse diretto alla Casa Bianca precipitò in Pennsylvania, i kamikaze erano tutti provenienti dai paesi arabi: alcuni di loro appartenevano ad un’organizzazione terroristica internazionale detta AlQuaeda guidata da Osama Bin Laden. L’amministrazione americana riuscì però a riprendere il controllo della situazione predisponendo le condizioni politiche per un’azione militare adeguata. L’obiettivo primario era l’Afghanistan che ospitava il presunto capo dei terroristi. L’operazione sostanzialmente riuscì: gli stati arabi eccetto l’Iraq manifestarono comprensione, se non solidarietà, agli USA; il presumibile obiettivo di Bin LAden, quello di sollevare le masse arabe contro i regimi moderati, fu clamorosamente fallita. L’impegno degli USA e dei loro alleati si limitò, salvo rare eccezioni, ai bombardamenti aerei. Il grosso dell’offensiva di terra fu affidata ai combattenti delle fazioni afgane avverse ai talebani (Mujaheddin). Kabul fu occupata il 13 novembre 2001 ed il 7 dicembre dello stesso anno cadde Kandahar, ultima roccaforte del regime. Un nuovo governo presieduto da Hamid Garzai fu insediato a Kabul il 22 dicembre.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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