La dissoluzione del grande impero sovietico: la crisi cecena
La dissoluzione del grande impero sovietico suscitò non pochi sussulti inquietudine, i maggiori dei quali riguardavano gli aspetti militari, in particolare il destino dell’arsenale nucleare sovietico. Nel gennaio ’93 il presidente americano Bush firmava a Mosca con Eltsin un nuovo importante trattato per la riduzione degli armamenti nucleari strategici, quanto alla CSI essa non riuscì a darsi un’organizzazione efficiente ne tanto meno a bloccare i ricorrenti contrasti fra le diverse repubbliche. La crisi economica, l’inflazione e la nostalgia del regime comunista da parte del parlamento russo fece esplodere un conflitto nel settembre ’93 quando Eltsin non riuscendo a superare l’ostruzionismo del parlamento lo sciolse indicendo nuove elezioni, il parlamento rispose destituendo Eltsin ma dopo un iniziale sbandamento questi riassunse il controllo della situazione decretando lo stato di emergenza: il giorno dopo reparti speciali delle forze armate espugnavano il parlamento ed arrestavano i capi della rivolta. Fu probabilmente per non lasciare spazio ai nazionalsti che Eltsin decise nel dicembre ’94 un intervento militare in Cecenia, una repubblica che aveva dichiarato la propria indipendenza, l’esito disastroso dell’intervento era il risultato di una forte crisi dell’intero apparato statale, la quale aprì nuovi spazi ai neo comunisti che divennero partito di maggioranza nelle nuove elezioni del ’95. Nelle elezioni presidenziali del ’96 Eltsin riuscì ugualmente a prevalere e subito dopo concluse con gli indipendentisti ceceni un accordo basato sulla concessione di ampie autonomie e sul rinvio della decisione sull’eventuale indipendenza. Nell’autunno del ’99 però la guerra in Cecenia riprese perché accusata di dare ospitalità ai gruppi terroristici islamici. Per contrastare la guerriglia cecena e le azioni terroristiche Eltsin decise nel ’99 un ennesimo cambio di governo designando come primo ministro Vladimir Putin. Eltsin si dimise a fine anno e nelle elezioni presidenziali del 2000 Putin si impose con largo margine. Rimaneva irrisolta la crisi in Cecenia, nell’ottobre 2002 i terroristi si impadronirono di un teatro di Mosca e vennero sopraffatti dall’intervento delle forze speciali che provocò quasi 100 morti fra gli ostaggi. Nel settembre 2004 venne sequestrata una scuola elementare a Beslan in Ossezia dove lo scontro tra terroristi e militari russi causò circa 400 morti, in gran parte bambini.
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Autore:
Marco Cappuccini
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- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Adriana Roccucci
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