Pubblicità come parodia della letteratura
La pubblicità delle origini parodia la letteratura, ne riprende temi, stili e modalità discorsive accostandoli ai beni di consumo quotidiani: il lucido da scarpe Warren viene elogiato da personaggi shakespeariani, tra i quali Amleto e Giulietta; il sapone Sapolio prende come bersaglio una poesia romantica, Excelsior (scalatore vs. sandwich man); la pubblicità diventa quindi autoironica, che celebra la propria invadenza, insinua che certi valori della tradizione sono ormai superati.
In contemporanea alle parodie pubblicitarie, anche la letteratura utilizza la pubblicità per parodiare sé stessa: una satira degli anni ’20, la Laus atramenti, ritrae alcuni studenti di Cambridge che abbandonano gli studi per dedicarsi alla pubblicità del lucido da scarpe; lo scrittore Deacon crea una raccolta di poesie, la Warreniana, dove finge che i più importanti autori inglesi abbiano scritto un testo pubblicitario per Warren, ciascuno alla sua maniera.
In due testi letterari di fine Ottocento, di Oscar Wilde e Mark Twain, la pubblicità è oggetto di parodia e derisione: nel primo, Il fantasma di Canterville, si parla della famiglia degli Otis, che acquista un castello e utilizza la pubblicità per scacciare il fantasma al suo interno; nel secondo, Uno Yankee alla corte di Re Artù, il protagonista, dopo aver ricevuto una botta in testa si ritrova all’epoca di Re Artù, e vuole diffondere la pubblicità e nuovi prodotti.
In un ultimo esempio Guido da Verona (poeta moderno, affascinato da D’Annunzio), nella Lettera d’amore alle sartine d’Italia invita i poeti a prostituire la propria arte al servizio della pubblicità, creando egli stesso componimenti in versi per la FIAT, la Rinascente ecc. Il letterato utilizza la pubblicità come provocazione e per pubblicizzare sé stesso.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mario Turco
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Letteratura e pubblicità
- Titolo del libro: Letteratura e pubblicità
- Autore del libro: Ghelli
- Editore: Carocci
- Anno pubblicazione: 2005
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