Qual è il modo per entrare in contatto con il mondo della scienza?
Una prima risposta può essere quella di potenziare la conoscenza delle origini storiche di una questione scientifica, il cammino che ha portato a una particolare scoperta, il retroterra culturale, le sue implicazioni sulla società: si tratta in altre parole di problematizzare la scienza inserendo un fatto particolare in uno sfondo più vasto.
Un errore commesso di frequente dai mezzi di informazione è quello di separare i fatti della scienza da quelli della cultura, circoscrivendo in uno spazio a se stante delle informazioni anche chiare ma isolate, cosicchè il lettore o lo spettatore televisivo, non viene indotto a cogliere nessi essenziali che possono servire ad agganciare un apprendimento a un altro. Senza questa concettualizzazione gli articoli o i programmi possono essere affascinanti e fare spettacolo, ma le loro ricadute a lungo termine sono scarse. Tale situazione rappresenta la separazione tra la cultura scientifica e quella umanistica. Il rimedio a questa situazione consiste nel tentare una maggior fusione tra le due culture? Probabilmente si, se ciò viene fatto con sapienza, se si cerca di trascinare il lettore o lo spettatore in scenari più vasti anziché solo sul terreno della spiegazione e divulgazione dei fatti, aspetto si essenziale ma certamente non sufficiente.
Giornali e media cercano di adottare una veste scientifica per conferire maggiore credibilità a intuizioni, mezze verità e implicazioni errate, utilizzando inferenze improprie e correlazioni false che in realtà non sono altro che associazioni casuali. Il caso delle false correlazioni relative a una cattiva impostazione i interpretazione di un problema scientifico ci rimanda al continuo tentativo della nostra mente di fare ordine nella realtà e quindi di trovare una causa agli avvenimenti: ma spesso il rapporto di causa-effetto è inesistente.
La debolezza di una correlazione non dipende però soltanto da premesse vaghe o infondate oppure da conclusioni mal formulate: un aspetto importante sono i dati omessi, che non vengono considerati in quanto ritenuti atipici, non in linea con la tendenza prevalente di un dato fenomeno, considerati di disturbo e quindi scartati. Le correlazioni vanno insomma interpretate e non implicano necessariamente un nesso di causa ed effetto.
Il rapporto tra scienza e media non riguarda perciò soltanto il tipo di analisi che viene fatta in rapporto alle notizie che provengono dal mondo della scienza ma l’OTTICA cioè il metodo in cui vengono trattate e affrontate tutte le notizie scientifiche e non.
Continua a leggere:
- Successivo: Informazione e mercato della salute
- Precedente: Scienza e media
Dettagli appunto:
-
Autore:
Marianna Tesoriero
[Visita la sua tesi: "Mind Control: strategie di controllo mentale attraverso i media"]
- Università: Università degli Studi di Messina
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Scienze della Comunicazione
- Esame: Bioetica
- Docente: Demetrio Neri
Altri appunti correlati:
- La bioetica: la visione laica e quella cattolica
- Diritto dell'informazione e dei media
- Sociologia della comunicazione
- Politica e media nell'età contemporanea
- Storia delle comunicazioni di massa
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Mass media e criminalizzazione dei minori migranti: il caso della banda della bandana a Treviso
- Il diritto alla ''giusta'' informazione
- I media nei Balcani: da costruttori di odio a ponti per la democrazia
- I mass media e la responsabilità sociale nell'era della gobalizzazione
- Il ruolo dei mass media nel processo di integrazione europea
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.