Lo sviluppo psicomotorio nei soggetti affetti dalla sindrome di Prader Willi
I bambini affetti dalla sindrome presentano sin dalla nascita un’ipotonia muscolare che rende difficoltosa la normale attività fisica, si aggiunge una fame insaziabile e difficilmente controllabile. L’ipotonia unita al ritardo nello sviluppo motorio, ostacola la buona stabilità del tronco, dell’anca, delle spalle, non fornendo una solida base di supporto per mani e braccia. Essi sviluppano schemi motori anomali. Anche nella struttura scolastica si può prevenire l’insorgenza della scoliosi fornendo sedie e banchi costruiti secondo alcune caratteristiche. Inoltre, percepiscono con difficoltà la profondità, per cui tendono a inciampare facilmente.
Come è noto, questi soggetti tendono a isolarsi dagli altri compagni perché hanno una scarsa fiducia nelle proprie capacità e temono di non essere accettati. L’attività fisica si propone di: migliorare la postura e il precario equilibrio, perfezionare il tono e la contrazione muscolare, rendere più agevole la rotazione scapolare, facilitare la bilateralità delle mani.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Beatrice Segalini
[Visita la sua tesi: "Il panico: un approccio integrato"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia clinica
- Docente: Enrico Molinari
- Titolo del libro: Clinica psicologica in sindromi rare
- Autore del libro: Enrico Molinari
- Editore: Bollati Boringhieri Collana Nuova didattica
- Anno pubblicazione: 2002
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