Difesa e attacco: come interpretare il rapporto con i media
Difesa e attacco: come interpretare il rapporto con i media
Per poter lavorare al meglio con i giornalisti è necessario preliminarmente: avere accesso al tavolo in cui si elaborano le politiche dell’amministrazione, per conoscere al meglio cosa potrà diventare notizia, conoscere passaggi e motivazioni, capire cosa potrà essere detto e cosa no; fare assumere ai vertici delle organizzazioni la consapevolezza che la comunicazione è un segmento integrante della produzione di atti e decisioni.
Vi sono quindi alcuni consigli per la difesa e l’attacco. Essere sempre reperibili: non farsi trovare potrebbe significare incuriosire il giornalista, o al contrario cercare altre fonti o addirittura rinunciare al pezzo. Essere collaborativi e comprensivi con i giornalisti: fornire al meglio, quando si è autorizzati, le info richieste, offrendo dati e informazioni di contesto; quando non di può, dare motivazioni precise a questo diniego, per evitare possibili sospetti. Creare una scorta di informazioni: ogni evento può essere approfondito con numeri e statistiche, termometro e misura di atteggiamenti e punti di vista, che fanno crescere stima e fiducia nel lavoro svolto. Come fare la provvista di dati: seguire una strada verticale cronologica, disaggregandola poi orizzontalmente in maniera geografica (dati nazionali, regionali, europei ecc.). Non dimenticare la comunicazione interna: sedere al tavolo in cui si elaborano le politiche per disporre di punti di vista più larghi. Essere cortesi, amichevoli, ma anche consapevoli dei limiti dell’amicizia: anche se il rischio è maggiore per il giornalista, che potrebbe perdere la sua fonte di notizie. Essere consapevoli della possibilità di aver commesso un errore. Capire che ogni parola detta al giornalista può essere pubblicata. Non parlare a vuoto nel caso non si conosce una risposta: si possono specificare in seguito particolari al giornalista, o metterlo direttamente in contatto con una specifica fonte. Non ricorrere alle bugie, e alle malignità su altre fonti. Evitare favoritismi: l’esclusiva va costruita, soprattutto in base al diritto di precedenza. Utilizzare le conferenze stampa per ottenere maggiore efficacia e copertura. Rispettare i giornalisti, e cercare di anticipare le loro richieste. Essere attivi e creativi, e pensare all’evento in funzione del suo diventare notizia (si sconsiglia l’uso del comunicato stampa).
Non solo informazione L’ufficio stampa deve avere un ruolo nel promu
Continua a leggere:
- Successivo: Rapporto delle istituzioni con l’ambiente
- Precedente: Fonte, giornalista e diario del giorno
Dettagli appunto:
- Autore: Mario Turco
- Esame: Teorie e tecniche della comunicazione pubblica
- Titolo del libro: Teoria e tecniche della comunicazione pubblica. Dallo stato sovraordinato alla sussidiarietà
- Autore del libro: Rolando
- Editore: ETAS
- Anno pubblicazione: 2003
Altri appunti correlati:
- Tecnopolitica. Democrazia e comunicazione
- Teoria e tecniche della comunicazione pubblica
- Politica e media nell'età contemporanea
- Storia e strumenti della comunicazione
- L'età della propaganda
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La comunicazione negli eventi sportivi: studio di tre casi di gare d'auto d'epoca
- Comunicare l'NBA: i media e il basket a stelle e strisce in America e oltreoceano
- La comunicazione politica e l'informazione-spettacolo
- Opinioni ed emozioni nella sfera pubblica mediale
- Gli strumenti di comunicazione e marketing nell'impresa di spettacolo
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.