Campi Elettromagnetici
I campi EM si classificano secondo campo, frequenza e lunghezza d’onda.
I processi biologici avvengono a frequenze tra 0 e 300HZ con lunghezza d’onda superiore a 1000km, quindi con frequenze molto basse.
Disponendo di tecnologie avanzate è stato possibile provare alcune cose solo ipotizzate in passato, come le differenze di potenziale in organismi vegetali e animali scoperte da Burr negli anni ’70 o le correnti fisiologiche che attivano processi biologici nell’uomo (2007).
Le vibrazioni dei muscoli inducono forze meccaniche, ma anche correnti, perché quando il muscolo si contrae ci sono movimenti di ioni Ca (5-30HZ di frequenza).
Le cellule dell’osso sono sensibili a correnti tra 15-30HZ, le quali sono in grado di influenzare il comportamento di tali cellule (effetto piezo-elettrico) anche a frequenze molto basse.
È stato visto che delle proteine, le sinaptofisine, sono implicate nella prolungazione dei filamenti nervosi e delle sinapsi durante l’attivazione dei campi EM, anche se dopo 24h dall’impulso ricevuto la produzione di queste proteine rimane normale.
Il fatto di poter utilizzare fattori fisici per modulare processi biologici significa che dobbiamo trovare le condizioni di applicazione tali per cui riusciamo ad ottenere effetti positivi.
Dobbiamo capire quali fattori e in quale quantità utilizzarli perché essi abbiano effetto in modo positivo.
Secondo studi è stato fatto un elenco di come i campi EM agiscono su di noi, le più importanti sono:• Polarizzazione di cariche legate
• Orientamento di poli permanenti presenti su una stessa molecola
• Cambiamenti conformazionali di enzimi, influenzandone le cariche sul sito attivo e quindi la sua attività
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Dettagli appunto:
- Autore: Vincenzo Sorgente
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate
- Esame: Discipline dell'Apparato Locomotore
- Docente: Christian Carulli; Pietro Pasquetti
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