Negli appunti viene fornita la terminologia essenziale della storia della musica.
Storia della musica
di Gherardo Fabretti
Negli appunti viene fornita la terminologia essenziale della storia della musica.
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia della musica1. Definizione di acustica
L'acustica (dal greco , ascoltare) è quella branca della fisica che studia il suono e la propagazione delle onde
sonore in tutti i loro aspetti.
Il suono è un fenomeno fisico di carattere ondulatorio che stimola il senso dell'udito. Le vibrazioni sonore
percepibili all'uomo si collocano a frequenze comprese tra i 15 e i 20.000 hertz. Il significato del termine
suono è stato esteso dai fisici moderni anche a fenomeni ondulatori che si verificano in campi di frequenza
situati al di fuori del campo di udibilità dell'orecchio umano; in particolare, ai suoni di frequenza superiore
ai 20.000 hertz, che sono detti ultrasuoni.
Qualunque suono semplice, come quello di una nota musicale, è descritto da tre diverse caratteristiche
percettive: l’altezza, l’intensità e il timbro. Ciascuna di esse corrisponde a una grandezza fisica propria
dell'onda associata: alla frequenza, all’ampiezza e allo spettro, rispettivamente. Il rumore, invece, è un suono
complesso, dato dalla sovrapposizione casuale di frequenze diverse, non armonicamente correlate, che
quindi non può essere descritto da questi tre parametri.
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Storia della musica 2. Altezza del suono e frequenza dell'onda : definizione
L'altezza è la frequenza fondamentale di una nota musicale o suono che viene percepita, ed è una delle
caratteristiche principali di un suono. L'altezza indica se un suono è acuto piuttosto che grave e dipende
dalla frequenza dell'onda sonora che lo ha generato. In particolare: più la frequenza di un'onda sonora è
elevata e più il suono ci sembrerà acuto, mentre più è bassa la frequenza e più il suono ci apparirà grave. Ci
sono tre modi di cambiare l'altezza di una corda che vibra.
FREQUENZA DELL’ONDA
La frequenza rappresenta il numero di oscillazioni al secondo che l’onda compie durante la sua
propagazione. Da essa dipende l’altezza del suono: maggiore è la frequenza, più alto è il suono percepito.
Più precisamente, i suoni gravi hanno una frequenza dell’ordine delle decine di hz, mentre i suoni più acuti
hanno una frequenza dell’ordine delle migliaia di hz. La frequenza è la grandezza su cui si basa
l’organizzazione dei suoni in scale musicali e la teoria dell’armonia. Un'ottava, infatti, è per definizione
l'intervallo che separa due note con frequenze l’una il doppio dell'altra. L’intervallo di un’ottava è suddiviso
a sua volta in sette intervalli di frequenze, corrispondenti alle sette note musicali. Ogni coppia di note
consecutive è caratterizzata da un rapporto di frequenze ben definito; ad esempio, il rapporto tra la frequenza
del re e quella del do è uguale a quello tra il sol e il fa e corrisponde a un tono; il rapporto tra il fa e il mi,
invece, come quello tra il do e il si, corrisponde a un semitono. Più in generale, a ogni intervallo compreso
fra due note qualsiasi corrisponde un rapporto di frequenze dato: ad esempio, una quinta rappresenta
l'intervallo fra due note che hanno un rapporto di frequenze di 3/2; una terza maggiore corrisponde al
rapporto di frequenze 5/4. Una legge fondamentale dell’armonia afferma che due note emesse
contemporaneamente producono un suono eufonico, ovvero armonioso all'orecchio, se le loro frequenze
distano di un'armonica; per estensione, un accordo di più note è eufonico se le frequenze delle note stanno in
rapporti di piccoli numeri interi. In caso contrario si produce una dissonanza.
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Storia della musica 3. Definizione di intensità del suono e ampiezza dell'onda
Dall’ampiezza dipende l’intensità del suono, vale a dire il rapporto tra la potenza trasportata dall’onda e la
superficie su cui essa incide. L’unità di misura di questa grandezza nel Sistema internazionale è il watt/m2.
Più comunemente, in acustica si suole esprimere l’intensità dei suoni in termini di una grandezza fisica ad
essa collegata: il livello di intensità, L, definito come
L = 10 Log (I/I0),
dove il simbolo Log rappresenta il logaritmo in base 10, I l’intensità sonora e I0 un’intensità sonora di
riferimento, che in genere coincide con quella del suono più basso percepibile dall’orecchio umano. L’unità
di misura del livello di intensità sonora è il decibel (dB).
Una stessa nota, ad esempio il la nella scala diatonica del do maggiore, suonata con la stessa intensità da un
pianoforte, un violino e un diapason, produce una sensazione uditiva diversa perché, pur avendo frequenza
identica, ha nei tre casi un timbro diverso. Mentre il la emesso dal diapason ha, con buona approssimazione,
frequenza pari esattamente a 440 Hz, quello prodotto dal violino o dal pianoforte ha come componente di
frequenza dominante quella fondamentale (di 440 Hz), ma contiene suoni di frequenze multiple: 880, 1320,
1760 Hz. L'intensità relativa di queste altre componenti, dette armoniche, determina il timbro della nota.
AMPIEZZA DELL’ONDA
L'ampiezza di un'onda sonora rappresenta il massimo spostamento, rispetto alla posizione di equilibrio, che
le molecole del mezzo di propagazione compiono al passaggio dell’onda; al crescere dell'ampiezza, aumenta
la forza con la quale viene colpito il timpano dell'orecchio e quindi l'intensità con cui il suono è percepito.
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