Definizione di Suoni non armonici e accordi dissonanti
Nella musica tonale le armonie sono utilizzate per sostenere e contribuire a dar forma alla melodia. Una determinata nota melodica può appartenere all’accordo che l’accompagna o, al contrario, può essere un suono “non armonico”.
Esistono molte combinazioni tra suoni non armonici e triadi che vanno considerate accordi standard. Rientrano in questa categoria gli accordi di settima (triadi con una nota aggiunta una settima sopra la fondamentale, ad esempio sol-si-re-fa) e di nona (con l’aggiunta di una settima e una nona, sol-si-re-fa-la). A differenza della musica tonale tradizionale, il jazz e la musica di consumo utilizzano oggi questi accordi come elementi di base accanto ad altri accordi ugualmente dissonanti, come gli accordi di undicesima e di tredicesima, le triadi con l’aggiunta di una sesta, gli accordi alterati cromaticamente e le sospensioni (accordi che pongono una nota dell’armonia precedente al posto di una loro nota).
Continua a leggere:
- Successivo: La forma dell'armonia
- Precedente: Definizione di Armonia diatonica e cromatica
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La semiolinguistica della musica. Varie tendenze nell'interpretazione e analisi dell'evento musicale
- Al di là delle parole: decifrando le emozioni nella voce con la tecnologia
- Goffredo Petrassi, ''Morte dell'aria''
- Soluzione numerica dell'equazione biarmonica per una lastra elastica: figure di Chladni
- Il doppio volto del progresso. Ruolo e funzione del sintetizzatore nel progressive rock
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.