Metz, piano autonomo e sintagma nel cinema
Mitry distingue anche montaggio narrativo, lirico, d’idee e intellettuale (categoria ripresa da Ottobre di Eisenstein), con il primo che si contrappone, in quanto istituzionalizzato, agli altri, ed è oggetto della “grande sintagmatica” di Metz, che parte dal fatto che il cinema ha un paradigma illimitato (tutti gli elementi del reale) ma un sintagma limitato e codificato, e studia i “codici del montaggio”; Metz distingue i segmenti autonomi in piani autonomi (significanti in sé stessi) e sintagmi, e il piano autonomo è distinguibile in piano-sequenza e inserti, di 4 tipi: non diegetico (estraneo allo spazio-tempo dell’azione), soggettivo (che mostra una visione del personaggio), diegetico dislocato (in una situazione si inserisce un’inquadratura diegetica ma dal punto di vista opposto) ed esplicativo (dettaglio ingrandito); i sintagmi sono divisi in acronologici e cronologici, e tra i primi si hanno il sintagma parallelo e quello a graffa, che trattano il tempo senza caratterizzarlo precisamente, il primo non collocando temporalmente due situazioni distinte ed il secondo smentendo la successione temporale naturale o il ritmo di una stessa attività; il sintagma cronologico si divide in descrittivo (inquadrature che non sviluppano una successione temporale ma una contemporaneità) e narrativo, a sua volta diviso in narrativo alternato (sviluppo temporale con sviluppo narrativo) e narrativo lineare (sviluppo narrativo con elisioni narrative).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Massimiliano Rubbi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Semiologia del cinema e degli audiovisivi
- Docente: Antonio Costa
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