Il concetto di finta delle arti plastiche
L’uso letterario della prima persona singolare produce un effetto completamente diverso da quello della terza persona; mentre il racconto in terza persona si fonda sull’esperienza di non-realtà che è alla base di esperienza psicologica del lettore, è proprio dell’essenza di ogni racconto in prima persona, anche in virtù di questa caratteristica, di porsi come non-finzione, come documento storico. Come la pittura non rimanda a oggetti fittizi, ma inganna l’occhio per la sua capacità di imitare il reale, il racconto in prima persona provoca nel lettore la sensazione di trovarsi di fronte a una storia realmente vissuta; per qualificare questa zona intermedia tra la finzione, che si esprime propriamente solo in terza persona, e il racconto fattuale, la Hamburger propone il termine di finta. Bisogna ricordare che, se la parola finzione deriva etimologicamente dal latino fingere, del verbo si è conservato in generale il significato di simulare, pretendere falsamente: la finta è nell’ordine del come se.
Le arti plastiche appartengono all’ambito della finta e non del fittizio: la finzione, in realtà, non fa come se fosse la realtà, ma come la realtà: costruisce un mondo a sua immagine e somiglianza, ma senza alcuna volontà di ingannare. È il concetto di enunciato di realtà finta che dà una posizione logica estremamente particolare al racconto in prima persona, tra la finzione e il genere lirico, che è un enunciato di realtà autentica: la finta si basa non su una mimesi della realtà(come la finzione), ma su una mimesi dell’enunciato di realtà. I confini della finta sono delimitati da due frontiere invalicabili: la prima le vieta di entrare nella soggettività di una terza persona, cosa che porterebbe alla creazione di personaggi fittizi, la seconda le impedisce di rappresentare personaggi in discorso diretto: non viene inventata nessuna conversazione, la forma del resoconto storico, della cronaca, è preservata senza eccezioni.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Docente: Francesco Pitassio
- Titolo del libro: Realtà/Finzione
- Autore del libro: François Jost
- Editore: Il Castoro - Milano -
- Anno pubblicazione: 2003
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