Skip to content

I filoni principali della narrativa in Italia: Torino, Firenze e il Meridione

Fra i maggiori progetti culturali del dopoguerra va citato quella della casa editrice Einaudi a Torino. Il fondatore Giulio Einaudi promosse sin dagli anni Trenta la pubblicazione di opere di giovani autori e di saggistica, collaborando con intellettuali come Leone Ginzburg, Pavese, Bobbio.

A partire dalla seconda metà degli anni Quaranta furono coinvolti giovani collaboratori come Calvino e Natalia Ginzburg, mentre per la narrativa, dopo la morte di Pavese, acquistò rilevanza il giudizio di Elio Vittorini. Con la sua incidenza culturale, la Einaudi potè esercitare anche una forte azione politica, collegata alla sinistra ma non strettamente allineata con il Partito Comunista.

Di un prestigio acquisito da tempo continua a godere Firenze nel dopoguerra che, sebbene esca dal circuito della grande editoria (concentrata a Milano e Torino) e da quello dei mezzi di comunica-zione (Roma), vede la nascita di iniziative sia tra le riviste, sia nella produzione letteraria.

Nella narrativa ebbe un ruolo importante Romano Bilenchi. Partito da posizioni prima antiborghesi e poi inquadrabili nel fascismo di sinistra, Bilenchi si avvicinò agli antifascisti clandestini nel periodo della Resistenza, svolgendo attività di giornalista che proseguì anche nel dopoguerra.

La sua produzione letteraria risale soprattutto agli anni Trenta, quando uscì, tra gli altri, Anna e Bruno (1938), che narra del delicato rapporto tra una madre e suo figlio: il punto di vista infantile caratterizza molti testi di Bilenchi, che coglie nelle difficoltà del passaggio dal'infanzia alla maturità una metafora per la condizione umana. A Firenze fa riferimento anche Vasco Pratolini.

Anche nella letteratura del Meridione la materia regionale gioca un ruolo rilevante: occorre però distinguere meglio tra le varie aree. A Napoli, ad esempio, la componente tardoverista è viva fino a fine Ottocento e porta, alla caduta del fascismo, a un riscatto del dialetto (specie nel teatro).
Più legato a posizioni neorealistiche è il molisano Francesco Jovine, militante del PCI e impegnato a rappresentare il contrasto tra mondo contadino e civiltà moderna. In Le terre del Sacramento (1950, postumo), il protagonista Luca Marano, intellettuale della piccola borghesia, si unisce ai contadini molisani contro i soprusi dei proprietari terrieri, subendo anche la repressione fascista.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.