Skip to content

Lo sperimentalismo di Officina

La redazione di Officina dà una lettura negativa delle due poetiche che hanno prevalso negli ultimi decenni, Empirismo e Neorealismo. Esse hanno peccato entrambe di dogmatismo e rigidità, il primo concentrandosi su prospettive soggettive e troppo astratte, il secondo per la sua adesione aprioristica a contenuti ideologici di partito, irriducibili a una libera ricerca letteraria.

Sul piano etico-intellettuale, Officina progetta invece una totale autonomia da temi o modelli precostituiti, rivendicando per l'artista la necessità di assumere un atteggiamento sempre indeciso e problematico, e una continua disponibilità a sperimentare.

Nonostante la sua apertura ideologica, lo sperimentalismo di Officina non è privo di modelli culturali e letterari. Tra i primi spicca la lettura del pensiero marxista attraverso Gramsci, inclusa la teorizzazione della necessità di stringere un rapporto organico tra intellettuali e classi subalterne.

A ciò si aggiunge la ricerca stilistica di Gianfranco Contini, che indicava nel plurilinguismo dantesco e nell'espressionismo le risorse stilistiche su cui puntare per sovvertire il baricentro monolinguistico e petrarchesco, conservatore, della lirica italiana. Da tali presupposti deriva la proposta di una poesia antilirica, di forte spessore civile, come per esempio quella di Pier Paolo Pasolini.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.