"Nascita di una nazione" di Griffith. Spettacolo e razzismo
Rievocazione della guerra civile americana e primo esempio di cinema dal respiro epico grazie al racconto delle vicende di due famiglie amiche, una nordista e una sudista, separate dal conflitto. Il film è una summa delle innovazioni tecniche griffithiane, dai piani ravvicinati agli effetti luministici fino all’uso del montaggio alternato. Il film aveva una durata spropositata ed eccezionale per l’epoca, ben 180 minuti. Nascita di una Nazione provoca ammirazione per i suoi meriti artistici, ma anche roventi polemiche per il suo carattere reazionario e l’aperta apologia del Ku Klux Klan, presentato come baluardo contro l’anarchia provocato dalla vittoria nordista. La conclusione del film mette in scena quello che è probabilmente il più celebre salvataggio all’ultimo della storia del cinema: la capanna dell’unione dove si sono rifugiati i protagonisti bianchi del film è assediata dai neri, ma i cavalieri del Ku Klux Klan intervengono.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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