Essere ed essenza in Tommaso d'Aquino
In Tommaso l’atto d’essere ha una superiorità sull’essenza, tanto che la sua filosofia può considerarsi una metafisica dell’essere. Il problema dominante è lo stabilire che cosa sia l’essere e non che cosa sia l’essenza oppure perché c’è l’essere e non il nulla. Comunque la soluzione appartiene all’ambito del mistero e all’uomo tocca di meravigliarsi ogni volta del fatto che tutto quello che c’è c’è, mentre sarebbe logico che non ci fosse. Tommaso sottolinea l’esistenza anche del modo di essere che esprime in dieci categorie: la sostanza e nove accidenti. Senza dubbio una tale filosofia è ottimista, perché scopre al fondo di ciò che è un senso profondo poiché è la filosofia del concreto cioè l’essere è l’atto grazie al quale le essenze esistono di fatto. Da ciò nasce la filosofa del credente poiché mette in discussione l’ essenza e cogli l’atto fondante e positivo grazie al quale c’è qualcosa e non il nulla. Da ciò nascono i connotati dell’essere o trascendentali (proprietà comuni ad ogni ente), cioè: uno, vero e buono.
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Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filosofia del medioevo
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