La posizione di Roberto Rossellini rispetto alla televisione
Rossellini si pone in un modo completamente diverso rispetto agli altri. Individua che c'è un "mondo esterno" ricco di cose che devono essere raccontate ma che non lo erano. Si contrapponeva all'indagine cinematografica che, partendo dal cinema francese, si occupava prevalentemente del rapporto tra l'individuo e l'altro. C'è un grande bacino, la storia, che può essere utilizzata --> la televisione può essere il tramite privilegiato per poterla raccontare. Storia come momento di conoscenza non tanto del passato, ma che attraverso il passato ci faccia comprendere il futuro.
Questo momento in Rossellini deriva da due fatti sostanziali:
1) Insuccesso dei suoi film : crea nel regista una forma di angoscia, poiché non riesce ad entrare in contatto con il pubblico --> in quel periodo nasce il secondo canale della RAI.
"Viaggio in italia" : due coniugi inglesi in crisi vanno in italia per recuperare il loro rapporto --> film straordinario perché anticipa di dieci anni i film di antonioni.
Alle complicazioni sociologiche/interpersonali che erano il pane quotidiano di un certo cinema francese/americano (cinema impegnato), si sostituisce qualcosa che si stacca dalla necessità di spiegare il presente. Vuole raccontare l'uomo --> progetto mastodontico. Attraverso l'utopia individua un luogo e uno stile. Nei suoi film il tempo storico e lento della narrazione --> potrebbe creare noia.
Rossellini fa un processo inverso rispetto a quello della pubblicità : utilizza un tempo lunghissimo per far dire all'attore delle cose (non è più interprete, è , come in Brecht, una persone che esprime dei dati oggettivi, senza farne parte, non è necessario che sia verosimile alla storia)
L'ultima utopia: film
Viva l'Italia : Garibaldi è umanizzato -->.
Rossellini parte dal fatto cheg l spettatori non sappiano niente e quindi lui deve spiegare tutto.
Gli viene in mente che anche il suo cinema precedente può entrare a far parte di quelle tessere, facendo un'enciclopedia dei suoi film (a cura del figlio renzo –> cronologia temporale interna)
40 ore di televisione, 7/8 ore scritte per la televisione ma non realizzate (come impariamo a conoscere l'islam, la scienza , caligola)
Il montaggio : accostamento di inquadrature diverse che si uniscono senza alcuno stacco. Con il montaggio si mantiene il filo logico scartando tutti i vuoti. Rossellini, invece, fa il piano sequenza : unica inquadratura attraverso un movimento di camera/camera fissa.
1) Consente,con il tempo dilatato, di entrare meglio nel tempo storico
2) Lavorando con la TV (budget stretti) il piano sequenza consente di risparmiare.
il piano sequenza può creare un senso di noia. Con il PS la scena diventa credibile. Attraverso il tempo si fa entrare lo spettatore nell'atmosfera del racconto.
1960: autobiografia di Rossellini. Politica ed espressione audio-isuale nella socieà dello spettacolo. conservare il privilegio della conoscenza.
Programma FIDEC : enorme storia della civiltà
1972: documentario sulla scienza : dove siamo arrivati oggi con la scienza. Zoom che andasse da una stella a un atomo. Macro e micro uniti in un'unica inquadratura.
Progetto per un libro su marx.
Uso degli specchi per mascherare i luoghi che utilizza come locations.
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Dettagli appunto:
- Autore: Silvia Lozza
- Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Applicazioni didattiche della televisione
- Docente: Claudio Bondì
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