Il ruolo della giurisprudenza nel sistema delle fonti
Il movimento della codificazione, con tutto il corredo di idee che si porta appresso, segna il passaggio dal diritto alla legge, e definisce il ruolo del giudice come quello di operatore di una macchina progettata da altri, dal legislatore.
La giurisprudenza, in questo contesto, non è formalmente fonte del diritto; le sentenze non hanno formalmente efficacia al di là dei casi che decidono.
La realtà è diversa.
Nessuno oggi contesterebbe seriamente il ruolo del diritto giurisprudenziale, anche se il giudice trincera la propria attività creativa dietro lo schermo della interpretazione e della concretizzazione della volontà del legislatore.
“Un codice, per quanto completo possa apparire, è a malapena entrato in vigore che mille questioni inaspettate si presentano al giudice”, che è chiamato a riempire gradualmente i vuoti che il legislatore lascia, utilizzando le tecniche ermeneutiche che questi gli propone, e le valvole di sfogo (quali le clausole generali) che consapevolmente gli offre.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
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