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Interpretazione di dottrina e di giurisprudenza

Interpretazione di dottrina e di giurisprudenza


All'interpretazione giudiziaria fa riscontro l'interpretazione dottrinale, elaborata da giuristi, professionisti del diritto con le loro opere di ricerca scientifica.
La formazione culturale e professionale dell'interprete dipende dal rigore con cui gli viene trasmesso, durante i suoi studi universitari, questo imprescindibile bagaglio di conoscenze.
Il rapporto tra l'interpretazione dottrinale e quella giudiziale viene risolto in una sorta do coniugazione in cui la prima è funzionalizzata a preparare ed incanalare la seconda.
In effetti entrambe le rappresentazioni colgono un aspetto vero della fenomenologia ricorrente nelle interpretazioni tipizzate o tipizzabili dalla posizione dell'interprete.
Inutile dire che le 2 forme di interpretazione sono completamente diverse.
L'interpretazione dottrinale è necessaria per il giudice in quanto costituisce il mezzo più potente per apprezzare il sistema giuridico in termini unitari: l'interpretazione dottrinale diventa l'indissolubile anello di congiunzione tra la serie delle interpretazioni tipizzate dal diritto e la serie di interpretazioni tipizzate dai fatti.
Questa soluzione trova conferma nella teorica dell'atto amm., la cui ricostruzione sistematica è dovuta al connubio tra dottrina e giurisprudenza.
L'atto amm. è stato così interpretato sulla base di modelli ideali. Al metodo pandettistico ha fatto riscontro una giurisprudenza pretoria del giudice amm., che si è proposto l'obiettivo di partecipare alla formazione del sistema.
Il singolo provvedimento non poteva essere più interpretato autonomamente essendo un elemento che partecipa ad un sistema giuridico ritenuto organicamente compiuto.
Quindi non si deve tralasciare che tra dottrina e giurisprudenza c'è stato un 'interagire nell'incessante processo di trasformazione che ha investito il provvedimento amm.
Il giudice amm. tende a diventare sempre più giudice di fatto: è un ritorno alle sue origini, avvertibili soprattutto nei TAR, ove la maggioranza delle loro decisioni, che è poi in pratica rappresentano due terzi della giurisprudenza amm., sono motivate solo di fatto.
L'interpretazione dottrinale riacquista il suo ruolo di fattore unificante il sistema, beninteso quando l'autorevolezza dell'argomento interpretativo sappia esprimere un effetto persuasivo per gli altri operatori.  

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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