La tassazione degli enti non commerciali
La posizione fiscale degli enti non commerciali differisce da quella delle società e degli enti commerciali essenzialmente perché il reddito di questi ultimi è reddito d’impresa, mentre la posizione fiscale degli enti non commerciali è, per certi aspetti, simile a quella delle persone fisiche.
Come le persone fisiche, gli enti non commerciali possono conseguire redditi appartenenti a categorie diverse (con l’eccezione dei redditi di lavoro).
Inoltre, vi sono, anche per gli enti non commerciali, oneri deducibili dal reddito complessivo ed oneri detraibili dall’imposta.
Il calcolo del reddito complessivo è effettuato sommando i redditi di ogni categoria e sottraendo le perdite derivanti dall’esercizio di imprese commerciali.
Ciascun reddito è determinato secondo le regole proprie della categoria di appartenenza; solo per i redditi di impresa si pone qualche problema peculiare.
L’ente non commerciale, se svolge attività di impresa, è tenuto a istituire una contabilità separata, distinguendo così ciò che inerisce all’attività di impresa da ciò che inerisce all’attività istituzionale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Tributario, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: "Manuale di diritto tributario" di P. Russo e "L'imposta sul valore aggiunto" di F. Padovani
- Autore del libro:
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