Bilancio di esercizio e sui principi contabili internazionali
Dato il suo rilievo fiscale, appare qui opportuno un excursus sulla disciplina del bilancio di esercizio, che è costituito da due conti: lo “stato patrimoniale” ed il “conto economico”, cui si aggiunge la nota integrativa.
Lo stato patrimoniale rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria della società.
Deve essere redatto raggruppando le attività in quattro grandi classi di valori:
1. crediti verso soci per versamenti ancora dovuti;
2. immobilizzazioni;
3. attivo circolante;
4. ratei e risconti.
Nel passivo dello stato patrimoniale sono iscritti il patrimonio netto e le passività.
I raggruppamenti del passivo sono i cinque seguenti:
1. patrimonio netto;
2. fondi per rischi e oneri;
3. trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato;
4. debiti;
5. ratei e risconti.
Nel patrimonio netto devono essere inserite le seguenti voci:
a. il capitale sociale;
b. le riserve;
c. gli utili (o perdite) degli esercizi precedenti portati a nuovo;
d. l’utile (o perdita) dell’esercizio.
Le voci del patrimonio netto “bilanciano” lo stato patrimoniale, esprimendo la misura in cui l’attivo supera le passività.
Con riguardo alle passività, occorre distinguere tra iscrizione di debiti ed iscrizione di fondi: vengono iscritti dei debiti quando vi è certezza sull’esistenza e sull’ammontare del debito; vengono invece costituiti dei “fondi rischi”, o “fondi per spese future”, quando il debito è certo nell’an, ma non nel quantum.
Civilisticamente, vanno iscritte non solo le passività certe ma anche quelle probabili; fiscalmente, invece, come vedremo, sono computabili solo le passività certe (i fondi o accantonamenti sono deducibili solo in ipotesi tassativamente previste).
Il conto economico contiene la rappresentazione, da un lato, delle spese e dei costi sostenuti, e, dall’altro, dei ricavi e proventi conseguiti, con riferimento ad un dato arco temporale.
Il conto economico deve essere redatto in forma scalare, seguendo lo schema:
1. valore della produzione;
2. costi della produzione;
differenza tra valore e costo della produzione;
3. proventi ed oneri finanziari;
4. rettifiche di valore di attività finanziarie;
5. proventi e oneri straordinari;
risultato prima delle imposte;
6. imposte sul reddito dell’esercizio;
utile (o perdita) dell’esercizio.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Tributario, a.a. 2008/2009
- Titolo del libro: "Manuale di diritto tributario" di P. Russo e "L'imposta sul valore aggiunto" di F. Padovani
- Autore del libro:
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