Licenziamento disciplinare. Ragioni oggettive di giustificazione
Licenziamento disciplinare
Si è licenziamento per giustificato motivo soggettivo che quello per giusta causa sono licenziamenti disciplinari cioè la più grave delle sanzioni per comportamenti colpevoli del lavoratore che lede degli obblighi contrattuali.
Se per giusta causa (senza preavviso) deve essere immediato altrimenti quanto accaduto non era così grave da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro. Diverso è il discorso per il giustificato motivo soggettivo che implica il preavviso.
Le ragioni oggettive di giustificazione
Ragioni relative ad esigenze economico produttive (Mobilità collettiva)
Ragioni relative alla persona del lavoratore (Inidoneità psico-fisica)
Nel secondo caso è considerato giustificato motivo oggettivo il superamento del periodo di comporto cioè il periodo massimo di assenze per malattie considerato tollerabile dai contratti collettivi.
Rientra nel secondo caso anche l'impedimento al lavoro a causa della perdita di permessi o autorizzazioni necessari (esempio ritiro della patente).
C'è comunque l'obbligo di repechage che consiste nel valutare le possibilità di impiego del lavoratore in altre mansioni equivalenti.
Assimilabile al licenziamento per ragioni oggettive è il collocamento a riposo d'ufficio dopo i 65 anni per gli uomini e 60 per le donne (che sarà progressivamente portato a 65).
lo stesso con anzianità contributiva massima ( oggi di 40 anni).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Titolo del libro: Il lavoro pubblico in Italia
- Autore del libro: Carabelli, Carinci
- Editore: Cacucci
- Anno pubblicazione: 2010
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