Rielaborazione di appunti e testi relativi al Corso di Sociologia Generale del Prof. A. Santambrogio (a.a. 2002-2003) e del Prof. F. Fornari (a.a. 2007-2008). Evoluzione storico - culturale: dagli albori filosofici alla sociologia moderna. Autori classici e contemporanei : metà 800 - I Guerra Mondiale.
La sociologia: gli autori classici e contemporanei
di Barbara Reanda
Rielaborazione di appunti e testi relativi al Corso di Sociologia Generale del
Prof. A. Santambrogio (a.a. 2002-2003) e del Prof. F. Fornari (a.a. 2007-2008).
Evoluzione storico - culturale: dagli albori filosofici alla sociologia moderna.
Autori classici e contemporanei : metà 800 - I Guerra Mondiale.
Università: Università degli Studi di Perugia
Facoltà: Scienze Politiche1. La società da Aristotele a Dilthey
* Aristotele: sociabilitas: innato impulso alla socializzazione. metodo deduttivo o aristotelico: è il
procedimento razionale che fa derivare una certa conclusione da premesse più generiche, dentro cui quella
conclusione è implicita. Il termine significa letteralmente condurre da, perché proviene dal latino de
(traducibile con da, preposizione indicante provenienza, o moto di discesa dall'alto verso il basso), e ducere
(condurre). Dall’universale al particolare.
* 400-500 Machiavelli, riforma protestante e Ugo Grozio: giusnaturalismo: dottrina giuridico- politica che
sostiene l’esistenza di norme giuridico- naturali precedenti alla nascita del contratto sociale da cui si è
originato lo Stato.
* 600 Locke: importante filosofo britannico della seconda metà del ‘600, padre dell' empirismo (empirismo
dal greco: esperienza) è la corrente filosofica nata in Inghilterra secondo cui la conoscenza umana deriva
esclusivamente dai sensi o dall' esperienza. I maggiori esponenti dell'empirismo anglo-sassone tra cui J.
Locke, negavano che gli esseri umani avessero idee innate o che qualcosa fosse conoscibile a prescindere
dall'esperienza. L'empirismo si sviluppò in contrapposizione al razionalismo cartesiano. Secondo i
razionalisti, la filosofia dovrebbe essere condotta tramite l'introspezione e il ragionamento deduttivo a priori.
Secondo gli empiristi, invece, si considera alla base del metodo scientifico l'idea che le teorie dovrebbero
essere fondate sull'osservazione del mondo piuttosto che sull'intuito.
* 600 Hobbes : origini della realtà sociale nel pactum associationis contrattualismo. Tutta la filosofia di
Hobbes si basa sul voler spiegare in termini squisitamente meccanici tutti gli aspetti della realtà. il
meccanicismo di Hobbes si caratterizza come una forma di monismo.
* Monismo -> Galilei: metodo sperimentale o scientifico: contrario del deduttivo, esso è invece
caratterizzato dall’insieme di teoria e prassi cioè di teoria ed esperimento; fasi: osservazione e ipotesi,
riproduzione sperimentale dei fenomeni, deduzione, induzione dal particolare all’universale non può essere
applicato alle scienze sociali perché le rappresentazioni sociali devono riferirsi ad un determinato contesto e
perché c’è una parte psicologica o comunque di coscienza. La prima critica che Popper, contemporaneo,
rivolge al monismo è il rifiuto dell'induzione e la proposta della FALSICABILITA’ come criterio di
demarcazione tra scienza e non scienza; nello specifico Popper critica il processo INDUTTIVO: infatti
secondo l’autore perché una teoria sia veramente scientifica, occorre che possa essere falsificata. Ogni teoria
che si fonda sulla certezza dei casi osservati non può esimersi dalla possibilità di un solo caso contrario,
quindi una volta verificata l'eccezione, la teoria, se non confutata, andrà, come mimino, migliorata. In base
al principio di falsificazione per verificare l'universalità di una legge non basta far riferimento alla
frequenza degli eventi che costituisce il fondamento di questa legge, dall'altro lato basta solo un evento
contrario che interrompa tale frequenza a falsificare la legge universale. il monismo si contrappone al
pluralismo metodologico finalismo aristotelico: ogni cosa ha un fine, un efficiente (cosa lo ha prodotto)
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La sociologia: gli autori classici e contemporanei materiale, formale (forma) può essere riferito alle cose non alle azioni sociali.
* 600-700 Montesquieu: considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri.
Montesquieu pubblica la sua opera più importante e monumentale, Lo spirito delle leggi.
* metà 700 Rosseau: contratto sociale: distinzione tra ciò che appartiene alla natura e ciò che appartiene al
prodotto delle condizioni storico- sociali dove il sociale gioca un ruolo fondamentale per l’uomo perché lo
rende sempre più autonomo dalle sue origini naturali.
* 700- 800 Comte positivismo: movimento filosofico e culturale ispirato ad alcune idee guida
fondamentali riferite all'esaltazione del progresso e del metodo scientifico che nasce in Francia nella prima
metà dell’ 800 e che si diffonde nella seconda metà del secolo a livello europeo e mondiale. Si tratta di un
un movimento per certi aspetti simile all' Illuminismo e per altri invece affine alla concezione romantica
della storia. Per Comte la sociologia è una scienza suprema in grado di abbracciare nel suo insieme la
complessità dei fenomeni storico-sociali alla conoscenza dei quali le altre scienze analitiche apportano
contributi parziali. COMTE: la sociologia è una conoscenza completa della società nella sua dimensione
statica ( istantanea di un momento della società) relativa all’ordine e alle leggi di coesistenza (valori
elementari che compongono l’unità sociale: istituzioni, potere politico, lavoro) e la sua dimensione dinamica
intesa sia come storia (dallo stadio teologico sacerdoti passando per quello filosofico giungendo infine a
quello positivo scienza) che come rapporto tra l’insieme delle nostre esigenze materiali e le azioni volte a
soddisfarle. Per Comte la natura dell’uomo si manifesta nel sentimento, attività e intelligenza e si esprime
nelle forme fondamentali di associazione quali la famiglia (amore) la città o stato (politica, ragione) la
società religiosa o morale schema che corrisponde al potere materiale fondato sulla forza, potere intellettuale
fondato sulla ragione e morale fondato sull’affetto. Nella morale domina l’istinto sociale che è civico,
collettivo e universale.
* Hegel idealismo romantico: la ragione umana non si esprime solo attraverso l’esercizio deduttivo e
logico-matematico ma anche tramite un principio vitale e una forza infinita che unita a istinto e sentimento
appare operante dialetticamente nella storia dell’uomo. Per HEGEL: la storia evolve per contraddizioni e
conflitti il superamento delle contraddizioni sociali presenti nei conflitti crea a sua volta altre contraddizioni
(dialettica hegeliana) il superamento definitivo di tutte le contraddizioni può avvenire solo tramite una
sintesi finale.
* Lamarck teorie evoluzioniste gli organismi, così come si presentavano, fossero il risultato di un processo
graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Il lamarckismo è una
teoria biologica elaborata dal naturalista francese Lamarck nella seconda metà del secolo XVIII e che
costituì la prima formulazione articolata e basata su numerose osservazioni naturaliste di una teoria
sull'evoluzione delle forme viventi. In precedenza la gran parte gli studiosi riteneva che le specie esistessero
così come erano state create, (creazionismo) e quindi rimaste immutate durante il passato geologico della
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La sociologia: gli autori classici e contemporanei terra (fissismo). La storia quindi sarebbe un processo vitale che va dal semplice al complesso secondo un
progressivo adattamento all’ambiente e un perfezionamento evolutivo. Derivato dall’evoluzionismo o
Darwinismo sociale di fine 800, il più importante esponente dell’evoluzionismo fu Spencer il quale
considerava la società come un organismo umano così come le istituzioni che agivano nel rispetto di una
scala gerarchica evolutiva in cui si trovavano all’apice le società complesse e alla base le società primitive.
* 800-900 Dilthey (tedesco) rappresentante principale di un indirizzo filosofico post- hegheliano della
seconda metà del XIX e inizio del XX secolo, che cerca di adoperare le categorie trascendentali di Kant nei
campi delle scienze dello spirito, ossia delle scienze umane. Dilthey distingue tra scienze della natura
studiano una realtà esteriore all’uomo che viene indagata conoscitivamente; tale realtà esteriore è data dai
fatti che si presentano alla conoscenza dall’esterno, cioè fenomeni singolarmente dati. Le scienze dello
spirito invece si occupano dei fatti intesi come espressione interna della realtà, dimensione originaria della
vita psichica. L’autore voleva legare l’ideale metodologico ed epistemologico delle scienze della natura,
ovvero il metodo sperimentale ipotetico- deduttivo che trova il suo fondamento nella teoria della
falsicabilità, alle scienze dello spirito in particolare alla storia. Dilthey viene anche ricordato come il
fondatore dello storicismo tedesco: insieme di concezioni filosofiche e sociologiche che a partire dallo
svanimento dell’illusione illuminista e romantica di un necessario e costante progresso dell’umanità crisi
del positivismo. Per Dilthey lo storicismo è il senso della verità che si manifesta nella storia: l’ideale è la
ricostruzione universale della storia da parte di un interprete che è soggetto neutro.
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La sociologia: gli autori classici e contemporanei 2. Cosa è la sociologia
A) nasce dalla delusione che aveva creato l’ illuminismo cioè l’impossibilità di agire sulla società partendo
dalla sfera politica come nella rivoluzione francese; l’illuminismo aveva predicato l’emancipazione dalla
religione ma per avere piena autonomia i gruppi sociali devono praticare un emancipazione dello stato che
però a sua volta condiziona l’agire dei gruppi sociali stessi. Per questo motivo nasce l’organicismo e
l’evoluzionismo come regolazione dell’ordine sociale.
B) la sociologia è una scienza che:
- applica un metro di studio al vivere comune
- coniuga la teoria con la ricerca empirica
- l’oggetto di studio è la società nel suo complesso
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La sociologia: gli autori classici e contemporanei 3. Emile Durkheim 1858 - 1917 (francese)
Caratteristiche fondamentali della sua teoria sociologica:
1) società: entità sui generis.
2) teoria sociologica: organicistica (positivista ed evoluzionista) riprende Auguste Comte. Per DURKHEIM:
la società e l’individuo sono entrambi caratterizzati dalla doppia dimensione culturale- istituzionale quali
prodotti sociali. Uno dei problemi sociali del nostro tempo è l’ordine e l’integrazione dell’ individuo nella
società cosa che avviene mediante l’adattamento dell’individuo ai valori e alle norme sociali. Questa
assimilazione di valori da parte degli attori sociali permette l’ordine e la produzione e riproduzione del
consenso collettivo. Egli dunque è un funzionalista perché vede la società come un sistema che deve
mantenere il suo equilibrio per sopravvivere e questo richiede attività adeguate (funzioni) concetto di
funzione sociale. L’individuo è sempre caratterizzato da una coscienza collettiva e una coscienza individuale
ma in proporzioni che variano a seconda del tipo di società in cui il soggetto vive.
3) Coscienza collettiva: nasce dall’opinione comune e dal desiderio di associazione;
4) Coscienza individuale: riflette in minima parte il senso comune; l’ individuo ha una propria coscienza
quindi esattamente come ce l’ha la società; la coscienza collettiva più specificatamente è l’ insieme di
credenze, sentimenti e valori comuni a tutti gli I presenti nella società. E’ proprio per questo motivo che
ognuno di noi è al tempo stesso individuo ma anche collettività (homo duplex).
5) La divisione del lavoro:
• solidarietà di tipo MECCANICO caratterizzata dalla giustapposizione di segmenti sociali equivalenti
(ordini, clan), e l’accettazione da parte dei singoli dei presupposti della coesione collettiva tramite funzioni
repressive. In questo stadio gli individui vengono colti per somiglianza e la personalità individuale. Il
vincolo di solidarietà sociale è molto forte legami e reti sociali a maglia stretta.
• Solidarietà di tipo ORGANICO che si manifesta attraverso la differenziazione di funzioni specializzate
(altrimenti detta divisione del lavoro) che implica la cooperazione cosciente e libera degli agenti sociali,
quindi lo sviluppo della contrattualizzazione delle relazioni sociali e la nascita dello Stato moderno
democratico, centralizzato, gestionale, e la conseguente concezione dell’individuo come persona; sistema
sociale caratterizzato da scarsa solidarietà, reti sociali molto larghe, individualismo. La cooperazione è solo
strumentale. La divisione del lavoro in sé non sarebbe il presupposto dell’erosione morale della società
moderna in quanto riconosce un fattore sociale importante quello della differenziazione che permetterebbe a
ognuno di fare la sua parte, di contribuire alla sopravvivenza del sistema sociale; ciò che veramente crea
erosione morale è la mancanza di norme.
6) Teoria del mutamento sociale: c’è vita collettiva in libertà in perpetuo stato di mobilità e non riesce a
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