George Simmel 1858 - 1918 (tedesco)
Sociologo formale perché introduce il concetto di forma: la storia umana è il risultato dell’incontro-scontro tra vita: pulsione ideativo- creativa, fluire di pulsioni senza controllo, e forma : capacità di dare forma alla pulsione creativa. Un sapere definitivo ed esaustivo non è possibile perché è il prodotto della storia e quindi anch’esso forma. Per Simmel la sociologia studia le forme tipiche della vita umana nel tempo e la sociazione cioè il rapporto fra gli individui che si fonda su effetti di reciprocità: gli esseri umani sono in relazione tra loro e durante queste relazioni producono forme, visto che si influenzano reciprocamente; la forma infatti è il risultato di un processo continuo (gli uomini entrando in relazione tra loro nel tempo danno forma ad una relazione). La forma quindi è sempre conseguenza della vita e la nuova generazione riconosce la forma della precedente.
La modernità è una delle possibili forme della storia e a sua volta la forma tipica della modernità è il denaro. Nella filosofia del denaro, Simmel illustra come il denaro sia tipico della modernità perché gli I si rapportano tra di loro attraverso un oggettivazione: dietro alla logica di mercato quindi ci sarebbe la logica della calcolabilità. Anche la metropoli è una forma di modernità perché in essa esistono molti modi di organizzarsi ( forme) e l’uomo vive in modo molto più egoistico che nel piccolo borgo o in campagna dove al contrario le forme di rapporto sono molto più libere. Chi vive in metropoli è più libero ma anche più solo perchè i rapporti sono più ampi ma meno profondi; di qui la figura dell’ individuo blasè: persona annoiata che non vive niente fino in fondo; colui che fa tante esperienze ma non va mai in profondità delle stesse.
Lo straniero: lo studio sociologico di Simmel riguardo l'"altro" mette in luce la rappresentazione dello straniero. Lo straniero per Simmel, non è considerato come un viandante qualsiasi, che un giorno arriva e l'indomani riparte per una nuova destinazione; lo straniero per Simmel è un membro di un gruppo sociale, all'interno del quale vive e svolge normalmente la sua attività lavorativa. Non è quindi considerato come un elemento esterno alla struttura sociale, bensì in tutto e per tutto, parte integrante di una società. Inoltre lo straniero simmeliano è vicino e lontano allo stesso tempo. E' vicino perché occupa spazi lasciati liberi dalla società ospitante, lontano perché non conosce i modi e i meccanismi di relazione nei rapporti intersociali. Questa ambivalenza che Simmel attribuisce allo straniero, cioè l'essere allo stesso tempo vicino e lontano, interno ed esterno ad una società, mette in evidenza una delle caratteristiche più importanti, se non la più importante della figura dello straniero per Simmel: l'oggettività. Egli è convinto che l'obiettività dello straniero costituisca una peculiarità fondamentale all'interno di una società: gli stranieri, per Simmel, rappresentano i giudici ideali nelle controversie di una comunità, trovandosi all'interno di essa e al contempo non essendo coinvolti in relazioni personali o legami intimi.
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- Successivo: Vilfredo Pareto 1848 -1923 (italiano)
- Precedente: Max Weber 1864 - 1920 (tedesco)
Dettagli appunto:
- Autore: Barbara Reanda
- Università: Università degli Studi di Perugia
- Facoltà: Scienze Politiche
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