Sintetico riassunto del testo che si occupa della diagnosi in psicologia clinica, analizzando natura e funzioni della diagnosi psicologica, e illustrando i principali strumenti di valutazione internazionali, con punti di forza e i limiti. Ci si interroga sulle cause dei più frequenti errori diagnostici, sul rapporto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica, l'uso dei test nel processo di valutazione e il problema della restituzione della diagnosi.
La diagnosi in psicologia clinica
di Salvatore D'angelo
Sintetico riassunto del testo che si occupa della diagnosi in psicologia clinica,
analizzando natura e funzioni della diagnosi psicologica, e illustrando i
principali strumenti di valutazione internazionali, con punti di forza e i limiti. Ci si
interroga sulle cause dei più frequenti errori diagnostici, sul rapporto tra
diagnosi psichiatrica e diagnosi psicologica, l'uso dei test nel processo di
valutazione e il problema della restituzione della diagnosi.
Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
Facoltà: Psicologia
Corso: Psicologia
Esame: Diagnosi Psicodinamica
Titolo del libro: La diagnosi in psicologia clinica
Autore del libro: N. Dazzi, V. Lingiardi, F. Gazzillo (a cura di)
Editore: Cortina
Anno pubblicazione: 20091. Definizione di diagnosi in psicologia
Per diagnosi intendiamo il processo per mezzo del quale cerchiamo di conoscere il funzionamento psichico
di un determinato soggetto, sia la denominazione che attribuiamo a tale funzionamento. Alcuni presupposti
di base da tenere presente sono che 1) quasi tutte le diagnosi cambiano nel tempo, 2) la diagnosi “cade” nel
contesto di una relazione che ne è la base e la influenza, per cui il processo diagnostico è possibile solo in
presenza di una buona alleanza diagnostica 3) per ottenere informazioni adeguate su di un soggetto è
necessario ricorrere a più strumenti, pertanto la diagnosi sarà necessariamente multistrumentale (oltre che
ovviamente multidimensionale) 4) la diagnosi appartiene contemporaneamente all'idiografico e al
nomotetico: per idiografico si intende un tipo di conoscenza che si concentra sulle peculiarità di un singolo
individuo, sulla sua specificità ed irripetibilità; per nomotetico si tratta di individuare o stabilire delle leggi,
delle ricorrenze, che accomunano il funzionamento delle persone in circostanze diverse.
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La diagnosi in psicologia clinica 2. Le principali tipologie di diagnosi: Descrittive-Strutturali
Una caratteristica che può consentirci di differenziare i diversi tipi di diagnosi è il livello di inferenza
consentito nella raccolta di informazioni. Le nosografie descrittive (DSM) si basano sulle informazioni che i
diretti interessati sono in grado di riferire esplicitamente, o su informazioni che sono direttamente
osservabili. Un modello teorico diventa invece necessario qualora si intendano prendere in considerazione
rappresentazioni e processi impliciti e relativamente inferenziali: in quest'ultimo caso è infatti proprio la
teoria che permette di passare dal livello di ciò che è direttamente osservabile al livello di ciò di cui si può
solo ipotizzare la presenza e l'intensità. Il principale modello diagnostico basato su rappresentazioni e
processi impliciti è la diagnosi strutturale di matrice psicodinamica. La diagnosi strutturale è chiaramente
più inferenziale, e quindi più arbitraria, ma d'altra parte presenta le caratteristiche di sinteticità e di maggiori
potenzialità esplicative.
Strettamente connessi a questa scelta sono: 1) i potenziali informatori; 2) il format ottimale di raccolta dei
dati.
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La diagnosi in psicologia clinica 3. Le principali tipologie di diagnosi: Di funzioni-Di contenuti
In una certa misura tutti i principali sistemi diagnostici danno spazio ad entrambe le dimensioni, peraltro
interrelate. A partire dagli anni '50 però, vi è stata una certa predilezione per gli approcci diagnostici di tipo
funzionale.
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La diagnosi in psicologia clinica 4. Le principali tipologie di diagnosi: Categoriali-Dimensionali
Questa scelta dipende da alcune convinzioni teoriche di fondo: possiamo pensare alle caratteristiche del
funzionamento mentale come presenti o assenti? O invece è più utile pensare che tutti possono essere
descritti facendo riferimento alle stesse dimensioni psichiche di base, e che una persona tende a
differenziarsi da un'altra perchè si “specializza” in un certo stile di personalità? Un esempio di diagnosi
categoriale è quella proposta dal DSM, ed i suoi vantaggi sono la chiarezza concettuale e comunicativa, ed
una certa semplicità di comprensione e applicazione delle nosografie. La maggior parte dei modelli
psicodinamici invece, ha da sempre sostenuto la presenza di differenze quantitative, e non qualitative, tra
normalità e patologia, e tra le diverse patologie.
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La diagnosi in psicologia clinica