Gli appunti presentano un breve excursus storico. Si concentrano poi sulla descrizione delle vibrazioni acustiche e la classificazione suoni. Trattano le caratteristiche fisiche ultrasuoni e gli effetti biologici, chimici, meccanici e terapeutici. Infine vengono presentate le applicazione dell'ultrasuonoterapia e le sue indicazioni e controindicazioni.
Ultrasuonoterapia
di Stefania Corrai
Gli appunti presentano un breve excursus storico. Si concentrano poi sulla
descrizione delle vibrazioni acustiche e la classificazione suoni. Trattano le
caratteristiche fisiche ultrasuoni e gli effetti biologici, chimici, meccanici e
terapeutici. Infine vengono presentate le applicazione dell'ultrasuonoterapia e
le sue indicazioni e controindicazioni.
Università: Università degli Studi di Sassari
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Corso: Fisioterapia
Esame: Medicina fisica e riabilitativa
Docente: Prof. Lisai1. Ultrasuonoterapia: cenni storici
La scoperta degli Ultrasuoni risale alla fine del 18° secolo e si deve allo Spallanzani che, osservando il volo
del pipistrello, notò la sua capacità, pur essendo in sostanza ceco, di evitare gli ostacoli, che si frappongono
durante il volo e la sua attitudine di catturare piccoli insetti. Ipotizzò che questo fatto avvenisse grazie
all’emissione d’onde sonore. Questa condizione potè essere dimostrata, con i pochi mezzi allora disponibili,
accecando questi animali, ostruendone le narici ed in particolare rendendoli completamente sordi; notò,
infatti, in questo caso che il pipistrello urtava tutti gli ostacoli che incontrava durante il volo.
L’emissione delle onde sonore fu confermata in un secondo tempo, con metodi diagnostici moderni da
ricercatori dell’Università di Harward che, ripetendo con mezzi moderni l’esperienza dello Spallanzani,
riuscirono a dimostrare l’esistenza d’onde sonore emesse dai pipistrelli, onde sonore non percepibili
dall’orecchio umano. Con tali mezzi poterono costatare che il pipistrello emette strida della frequenza di
45.000 periodi il secondo e della durata da 5/1000 ad 1/100 di secondo; queste strida quando incontrano un
ostacolo, vengono rimandate indietro e l’eco, percepita dall’orecchio del pipistrello, consente di modificare
la traiettoria del volo, evitando così la collisione.
Le prime applicazioni pratiche delle acquisizioni scientifiche relative all’esistenza delle onde ultrasoniche
risalgono agli inizi del secolo scorso. Sull’onda emotiva del naufragio del Titanic, i tecnici navali si
proposero di escogitare metodi efficienti per segnalare tempestivamente ostacoli sulla rotta dei battelli in
navigazione. Utili allo scopo furono le onde ultrasoniche che si trasmettono nell’acqua.
Lo scoppio della 1° guerra mondiale accelerò il processo di costruzione d’apparecchi ad ultrasuoni sulla
base degli studi di un fisico francese, il Langevin. Questo costruì un vibratore ultrasonico in grado di
trasmettere messaggi sonori attraverso la Senna e nel golfo di Marsiglia.
Nel 1927, negli Stati Uniti comparvero i primi lavori, concernenti le caratteristiche e gli effetti meccanici,
termici, chimici e biologici degli ultrasuoni.
Nel corso del 2° conflitto mondiale, per sfruttarne le applicazioni belliche, fu oggetto di molti studi da parte
dei ricercatori tedeschi e degli alleati; il notevole sviluppo delle indagini scientifiche, diede un impulso
notevole alle applicazioni terapeutiche degli ultrasuoni.
Nel 1949, dopo la fine della guerra, si tenne ad Erlangen il 1° congresso internazionale d’ultrasuonologia,
nel corso del quale i ricercatori tedeschi ed alleati poterono confrontare le proprie esperienze. Fu appunto in
quest’occasione che l’ultrasuonologia assunse i limiti e le caratteristiche di una branca ben definita della
scienza medica.
Stefania Corrai Sezione Appunti
Ultrasuonoterapia 2. Ultrasuonoterapia: definizione
L’orecchio umano percepisce le vibrazioni acustiche con frequenza compresa fra 16000 e 17000 periodi il
secondo. Queste vibrazioni acustiche sono definite suoni, mentre ci si riferisce, col termine d’infrasuoni od
infrasuoni, alle vibrazioni acustiche con frequenza variabile da 1 a 16000 periodi al secondo e col termine
d’ultrasuoni alle vibrazioni acustiche con frequenze superiori a 17000 periodi al secondo.
Gli ultrasuoni possono essere prodotti naturalmente ed artificialmente. In natura gli ultrasuoni sono espressi
da alcune specie animali. Lo squittio del pipistrello che è percepito dall’orecchio umano, rappresenta
soltanto il sottofondo sonoro delle emissioni ultra-acustiche di quest’animale.
La prima applicazione delle vibrazioni meccaniche può essere fatta risalire al 1938, quando gli ultrasuoni
furono utilizzati su una donna affetta da sciatalgia.
La definizione che ne consegue è pertanto la seguente: L’ultrasuonoterapia è quella tecnica fisioterapica che
sfrutta a scopo terapeutico gli effetti biologici prodotti dagli ultrasuoni.
Stefania Corrai Sezione Appunti
Ultrasuonoterapia