Riassunto del libro "Architettura dell'informazione per il World Wide Web". Vengono illustrate strategie per una efficace costruzione di un progetto per l'informazione diffusa in rete, tenendo presenti le esigenze e il tipo di ricerca degli utenti. Dal metodo top-dpwn a quello bottom-up, fino all'importanza dei database e del thesaurus.
Architettura dell'informazione per la rete
di Dario Gemini
Riassunto del libro "Architettura dell'informazione per il World Wide Web".
Vengono illustrate strategie per una efficace costruzione di un progetto per
l'informazione diffusa in rete, tenendo presenti le esigenze e il tipo di ricerca
degli utenti. Dal metodo top-dpwn a quello bottom-up, fino all'importanza dei
database e del thesaurus.
Università: Università degli Studi di Napoli
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Informatica umanistica
Titolo del libro: Architettura dell'informazione per il World Wide
Web
Autore del libro: Louis Rosenfeld
Editore: Hops tecnologie
Anno pubblicazione: 20021. Definizione di architettura dell'informazione
Negli edifici ben riusciti l’insieme è maggiore della somma delle sue singole parti. Cos’è l’architettura
dell’informazione?:
combinazione di organizz, categorizzazione e schemi di navigazione in un sistema di informazioni;
il design strutturale di uno spazio informativo atto a facilitare esecuzione dei compiti e accesso ai contenuti;
arte e scienza d strutturaz e classific dei siti web e delle intranet x assistere utenti e trovare informazioni;
1 disciplina e 1 gruppo di pratiche che portino i principi del design e dell’architettura nel paesaggio digitale;
Cos’è l’informazione? I dati solo fatti e cifre. La conoscenza è ciò che sta nella testa della gente.
L’informazione è in 1 area intermedia. Altro concetto è quello di metadati=termine che si usa x descrivere e
rappresentare documenti, persone, processi. Gli atomi di informazione di un sito vanno poi
strutturati=determinare livelli di granularità, e organizzati=raggruppati in categorie; Classificati = definire le
categorie e la serie di collegamenti ipertestuali che condurranno ad esse. Ma un design centrato sugli utenti
nn è sufficiente…va bilanciato anche con gli obiettivi del business.
Gli esseri umani strutturano organizzano e classificano informazioni da secoli. Nel 1873 Melvil Dewey ha
inventatoli sistema decimale Dewey per organizzare libri. I concetti della IA si applicano anche al mondo
della stampa. Come nelle librerie, va fornito l’accesso ai contenuti, devono convivere vari media, ecc.
L’architetto dell’informazione è anche una sorta di bibiliotecario di internet. IA non è: grafica, sviluppo
software e ingegneria dell’usabilità. Creare categorie e scegliere classificazioni si. A una società può costare
molto sbagliare la tecnica x reperire informazioni. Qual è il ritorno dell’investimento (ROI)? Quanto costa
rifare un sito web dopo 6 mesi? E la formazione? L’IA resta sotto la superficie. L’invisibilità è anche 1
problema x spiegare cosa facciamo.
NAVIG GLOBALE (ALTA) – LOCALE (SIN) – CONTESTUALE (CENTRO).
RETI SEMANTICHE: TERMINE GENERICO-SINONIMO-ACRONIMO-RELATIVI-ADIACENTI
Dobbiamo imparare a fare begli schemini x rappresentare l’invisibile. Creare supporti concreti.
Dario Gemini Sezione Appunti
Architettura dell'informazione per la rete 2. Compito dell'architetto dell'informazione
L’ia richiede molto x essere padroneggiata. Qual è il background culturale di un Ia architect?: design grafico
e dell’informazione, scienza bibliotecaria, giornalismo, ingegneria dell’usabilità (lavoro persone-sistemi,
tempi x completare i compiti ecc), marketing, computer science, scrittura tecnica, architettura, gestione
prodotti, ecc. Che si fa in realtà? Cerchiamo d comprendere obiettivi economici e disponibilità economiche,
e i bisogni dei destinatari. Contesto, utenti e contenuto. Ogni sito esiste in un particolare contesto
organizzativo e di affari. Quindi va compreso il contesto: dov’è oggi l’azienda e dove vuole essere domani?.
Poi il contenuto: documenti, applicazioni, servizi, metadati = essenza del sito. Fattori di ciascuna ecologia d
informazione:
proprietà =chi crea e detiene il contenuto?; formati; struttura; metadati (come contrassegnamo i documenti?
Coerenza? Vocabolari controllati?); volume = quanto contenuto?; dinamismo = quanti aggiornamenti? Che
crescita x il sito?; infine ci sono da studiare gli utenti con le loro esigenze e comportamenti.
Dario Gemini Sezione Appunti
Architettura dell'informazione per la rete 3. Ricerca dell'utente nell'architettura dell'informazione
L’IA inizia con gli utenti e le ragioni x cui essi vanno su un sito. Ci sono vari tipi di bisogni informativi e
vari comportamenti di ricerca negli utenti. Queste cose van comprese dagli architetti. Si può realizzare un
modello grafico delle esigenze degli utenti, di vari tipi: MODELLO TROPPO SEMPLICE (forma semplice
algoritmo) – ma l’utente non sempre sa cosa vuole; l’approccio algoritmico nn sempre funziona. Quando un
utente va su 1 sito x trovare qualcosa, cosa vuole veramente? Solitamente non cerchiamo risposte esatte, ma
idee e concetti che ci aiutino a prendere decisioni. Usiamo la metafora della pesca. Alcuni utenti cercano la
presa perfetta: dato preciso; altri cercano + di 1 singola risposta: trappola per aragoste;, altri vogliono
rivoltare ogni sasso, e navigano gettando la rete e cercando d recuperare tutto ciò che possono. Ci sono
dunque 3 bisogni informativi:
- ricerca dell’oggetto conosciuto;
- ricerca esplorativa; (non sono sicuro di cosa cerco)
- ricerca esaustiva (voglio tutto!);
Graficamente possiamo rappresentare queste ricerche come un cerchio dentro all’altro.
Cosa fanno gli utenti x trovare informazioni? Ricercano, navigano e domandano: sono 3 modi per trovare.
Spesso integriamo queste 3 cose nella stessa sessione di ricerca. Posso navigare una pagina, poi svolgere una
ricerca ed infine chiedere aiuto. Ci sono modelli relativi ai comportamenti nella ricerca d inform come il
modello berrypicking, secondo cui gli utenti partono da 1 esigenza informativa, formulano una
query=richiesta d’informazioni e poi si muovono x percorsi complessi raccogliendo bit
d’informazione=bacche lungo il percorso, modificando durante il tragitto le richieste d’informazione quando
apprendono di + sui loro bisogni informativi. La nostra mente spesso lavora così. Yahoo supporta queste
oscillazioni fornendo varie modalità di ricerca. Poi c’è l’approccio da “coltivatori di perle”. Si parte da 1 o +
oggetti conosciuti e si cerca d ottenerne di simili;
Dario Gemini Sezione Appunti
Architettura dell'informazione per la rete 4. Architettura dell'informazione top-down
Bisogna essere in grado di visualizzare l’IA. L’architect è un venditore. Ci sono tante cose da osservare, ad
esempio in quante aree si organizza l’informazione e come si realizzano etichette. Possiamo trovare in 1
pagina sistemi di navigazione, di ricerca, sistemi organizzativi. Con i sistemi ci si muove nel sito. Con le
categorie si raggruppano pagine ed applicazioni, le etichette rappresentano i contenuti del sito. Una
homepage cerca di anticipare le domande che si fa un utente. Quando l’architetto dell’inf cerca di andare
incontro al bisogno d utente si parla di approccio: architettura dell’informazione top-down. Solitamente
l’utente che entra in 1 sito ha in testa una serie di domande: dove sono? Come trovo qualcosa? Cosa succede
in questo posto? Come torno alla home? L’IA dovrebbe dirci dove siamo e dove possiamo andare. Da archit
dobbiamo anche imparare a vedere l’IA quando sommersa. Quando la struttura di un contenuto è
visualmente chiara consente una ricerca e fa sorgere e venire in superficie le domande dell’utente. Questa è
architettura dell’informazione bottom-up;
Dario Gemini Sezione Appunti
Architettura dell'informazione per la rete