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Si apre il II congresso nazionale del Ppi
Si apre a Roma, presso il Palazzo dei Congressi, il II Congresso nazionale del Partito popolare italiano, che sancirà formalmente la separazione dal partito di Rocco Buttiglione, sotto il titolo: «L'ispirazione cristiana dei Popolari per il rinnovamento politico e civile dell'Italia». Si presentano all'apertura dei lavori soltanto 512 delegati con diritto di voto, pari a circa il 60 per cento del totale: gli assenti sono, ovviamente, i seguaci di Rocco Buttiglione e Roberto Formigoni. Giovanni Bianchi, che inaugura i lavori delle assise, propone – e l'assemblea approva - i nomi per l'Ufficio di presidenza: la presidenza dell'assemblea ad Emilio Colombo; la vicepresidenza a Francesco Merloni e ad Enrico Letta; la segreteria ad Anna Maria Nucci e a Roberto Di Giovanpaolo. La relazione introduttiva del segretario politico Gerardo Bianco spiega le ragioni che consentono la collocazione del partito nella coalizione di centro-sinistra. Nella sua relazione, il segretario delinea un partito di centro aperto «a nuove ed inesplorate intese con la sinistra, ma senza subalternità» ad essa, come testimonia la stessa candidatura di Romano Prodi alla guida di «una coalizione di centro-sinistra tra due aree politiche che sono e restano distinte». Al termine dell'intervento del segretario, sulle note dell'Inno alla gioia di Beethoven, viene poi ammainata la bandiera dello scudocrociato, sostituita dalla bandiera bianca del Gonfalone nel quale è inscritta una croce sfumata.
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