Appunti dedicati alla psicodiagnostica, all'osservazione, al setting, all'osservazione, all'anamnesi, all'osservazione
Il percorso psicodiagnostico. Aspetti teorici e tecnici della
valutazione
di Carla Callioni
Appunti dedicati alla psicodiagnostica, all'osservazione, al setting,
all'osservazione, all'anamnesi, all'osservazione
Università: Università degli Studi di Bergamo
Facoltà: Scienze della Formazione
Autore del libro: Grazia Maria Scafidi
Editore: Franco Angeli
Anno pubblicazione: 20061. IL PERCORSO PSICODIAGNOSTICO: DIAGNOSI E
VALUTAZIONE CLINICA
l’oggetto di studio della valutazione psicodiagnostica è la psiche e trova diversi ambiti di applicazione:
peritale, selezione professionale e dell’orientamento. In ambito clinico la diagnosi è legata alla formulazione
di un profilo psicologico relativo al funzionamento mentale del soggetto, indispensabile alla prognosi e ad
un eventuale indicazione terapeutica specifica.
La valutazione diagnostica può essere vista come un modo di pensare, riferendosi ad una conoscenza
dell’individuo nella sua unicità. In questo ambito ci sono 3 concetti rilevanti:
* Molteplicità: si riferisce alla presenza di “molte verità” in antitesi con un’”unica verità”. Ciò che noi
cogliamo non è il fenomeno in sé, ma l’insieme dei cambiamenti in atto, la totalità dinamica del campo.
* Trasformazione: l’atto conoscitivo può essere definito processuale, nel senso che si basa sui mutamenti
che avvengono nell’osservatore e in ciò che osserva.
* Circolarità: la visione di un campo dinamico di relazioni trasformative è connessa al concetto di circolarità
nel rapporto tra l’osservatore e l’oggetto osservato.
Carla Callioni Sezione Appunti
Il percorso psicodiagnostico. Aspetti teorici e tecnici della 2. PSICOPATOLOGIA E PSICODIAGNOSTICA
Queste sono dialetticamente correlate, ed è dimostrato dal fatto che talvolta la capacità di diagnosticare è
limitata da un’inadeguata conoscenza della psicopatologia, e questa non deve dimenticare che i sintomi sono
qualcosa di relativamente mutevole e camaleontico.
La psicodiagnosi deve essere pensata in funzione di una psicopatologia che miri cioè alla ricerca del senso
irripetibile di ogni vissuto, non solo, la descrizione psicopatologica è fondamentale per la comprensione del
disturbo psichico, poiché da a quest’ultimo forma e nome. Però, il loro merito principale è quello di fissare
le idee e il difetto è lo stesso, ovvero di fissare le idee: se una nozione è inquadrata troppo rigidamente si
immobilizza.
Etichetta: rimanda alla diagnosi psichiatrica tradizionale e alle sue caratteristiche: fissità, casualità lineare..
Nome: fa riferimento ad un nuovo concetto di diagnosi, intesa come valutazione clinica: un processo
finalizzato alla produzione di senso.
Dunque è necessario che la descrizione psicopatologica non sia né satura né definitiva, ma aperta alle
possibili ridefinizioni. Qualsiasi descrizione psicopatologica rimanda non solo all’oggettività del fenomeno,
ma anche alla soggettività del vissuto che ne deriva. La psicopatologia dovrebbe dare attenzione alla
singolarità di ogni individuo e deve essere basata sull’ascolto e sulla comprensione dell’esperienza vissuta.
Il disturbo psichico non può essere inteso come una disfunzione della personalità correlata con
l’insufficiente capacità di trovare modalità e tecniche adeguate per affrontare la vita. È importante che il
diagnosta non individui il sintomo come elemento centrale, ma si rivolga piuttosto alla persona nella sua
globalità.
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Il percorso psicodiagnostico. Aspetti teorici e tecnici della