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Il linguaggio: emisfero destro e sinistro

IL LINGUAGGIO: EMISFERO DESTRO E SINISTRO


La dominanza dell’emisfero sinistro per le funzioni verbali non significa che quello destro non abbia alcun ruolo. Esso può svolgere operazioni verbali anche individualmente, purchè esse siano estremamente semplici e automatiche come l’emissione di brevi espressioni stereotipate (imprecazioni, forme di saluto), oppure la comprensione di ordini verbali corti e prevedibili in base al contesto in cui si svolga la comunicazione. Erano proprio queste, infatti, le uniche prestazioni linguistiche di un paziente al quale, per una neoplasia maligna, fu asportato l’emisfero sinistro.. una capacità linguistica dell’emisfero sinistro è avvalorata da studi condotti su pazienti epilettici ai quali, per evitare il diffondersi del focolaio epilettogeno da un emisfero all’altro, fu sezionato il corpo calloso.
Dopo tale operazione i soggetti non sono in grado di leggere, parlare e denominare oggetti e colori presentati alla metà sinistra del campo visivo o alla mano sinistra, giacchè la disconnessione tra gli emisferi impedisce a questi stimoli di raggiungere l’area del linguaggio situate nell’emisfero sinistro. La situazione-test è vista dall’alto: il soggetto è seduto ad un tavolo sul quale sono poste lettere di plastica in rilievo che restano nascoste alla sua vista dallo schermo, e che perché egli può solo toccare con la mano sinistra. Sullo schermo, per mezzo di un tachistoscopio, viene presentata la lettera B al campo visivo sinistro (e quindi all’emisfero destro): questo stimolo viene riconosciuto in quanto il soggetto è in grado di scegliere la lettera di plastica esatta per via unicamente tattile (la cui sensibilità e motilità fanno capo all’emisfero destro).
Il soggetto, però, non è in grado di leggere ad alta voce la lettera B perché la  sezione del corpo  calloso  impedisce  allo stimolo visivo, convogliato all’emisfero destro, di passare all’emisfero sinistro dove potrebbe tradursi in linguaggio espressivo. Anzi, se si manifesta nel chiedergli di dire la lettera che ha visto, egli risponde la R, cioè quello stimolo che raggiunge l’emisfero sinistro e può subito tradursi in linguaggio espressivo.
Tutto ciò non fa che confermare la dominanza dell’emisfero sinistro per il linguaggio; se, però, gli stimoli visivi presentati nel campo visivo sinistro sono parole molto brevi e comuni; i pazienti sono in grado di affermare il senso; questa decifrazione deve essere necessariamente opera del solo emisfero destro che, quindi, dimostra la sua partecipazione, seppur minima, nelle attività verbali più automatiche.

Tratto da L'AFASIA di Stefania Corrai
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