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L'organizzazione locale: il turno conversazionale


Il turn taking- così come il repair- agisce a livello di turni e sequenze conversazionali. Mi sembra utile iniziare con un esempio di unità di turno (TCU) (10):

(10)
37.M.B: =  SE VUOI ANDARE VAI! (PRT)
 
Eccone un altro che prevede più unità di turno (11):

(11)
37.M.B: =  SE VUOI ANDARE VAI!(PRT)
38.V.S.:  =°Certo°            (PRT)
39.M.B. : = NON ME NE FREGA NIENTE! (PRT)

a cui corrisponde,alla fine di ogni turno, un Punto di Rilevanza Transizionale (PRT) .

Il turn taking  possiede  meccanismi di selezione nei processi di presa del turno, elaborati da Sacks.
Possono essere di

-eteroselezione del parlante successivo ad opera del parlare detentore del turno (12) :
(12)
44.V.S.:  >E ti dispiace che ti abbia detto quello che ti ho detto?< 
(oltretutto vi è  designazione  esplicita)

Da notare come, in questo dialogo, a livello generale,prevalga la designazione implicita , in quanto sono sempre due gli interlocutori per tutta la durata.
                                                                                                    

-eteroselezione dell'azione successiva ad opera del parlante detentore di turno (13) :

(13)
99.M.B.:  No, io non taglio niente, semmai sono,
Qui, il parlante non si pone una domanda, ma chiama comunque in causa altri, che in questo caso sono gli autori  del programma.

-autoselezione, elemento questo, molto presente in questo dialogo, in quanto di stampo conflittuale. Avviene ad opera dell' interlocutore che seleziona se stesso  e l'azione che farà (14):

(14)

118.V.S. :NON L'HO MAI DETTO ! VUOI LASCIARMI DIRE QUELLO CHE HO 
                  DE [TTO?
Sgarbi, così dicendo, si autoseleziona ed esprime la sua intenzione di compiere l'azione del parlare. La capacità di orientare la conversazione da parte degli  interlocutori si esprime sul versante procedurale ma anche su quello contenutistico. Basta pensare ai passaggi marcati da un argomento al successivo (15) :

(15)
129.V.S. :  Casa mia, ma vuoi,ma vuoi,cosa c'entri tu? (Ti spiego)
130.M.B. : TU DEVI DIRE SE È VERO CHE HAI DETTO,
(In questo caso M. bongiorno cerca di riportare l'attenzione su quello che dovrebbe essere l' argomento principale del discorso)

o agli slittamenti che segnano lo spostamento del focus del discorso da un argomento ad altri in qualche modo collegato al primo (16) :

(16)
131.M.B. : TU DEVI DIRE SE È VERO CHE HAI DETTO,
132.V.S. : =MA ANCORA TI ARRABBI?  (slittamento)
133.M.B. : “che venga, bene la lava”.
134.V.S. :  NON L'HO DETTO TI DICO !
135.M.B. : E ALLORA DILLO !

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