Fairclough. Le metafunzioni interpersonali
Il testo viene analizzato secondo quattro metafunzioni interpersonali:
-il controllo dell' interazione , es (9):
(9)
12.V.S.: = Allora >LA TRAGEDIA E' (CHE I POVERI NELL' ORRORE) PURCHE' ABBIANO LE CASE!<
13.M.B. : Cosa c'entra questo? [ col fatto.
Mike Bongiorno prende il turno e ha lo scopo di un cambio di direzione rispetto all'argomento.
In questo caso, Mike Bongiorno sembra assumere il controllo dell' interazione, seguendo i parametri di Locke, ma in realtà tra i due protagonisti, come si nota leggendo il dialogo, vi è un continuo interscambio di ruolo.
-la modalità. Parlando di forza delle proposizioni manifestata tramite l'uso di verbi ausiliari modali , è utile quest'esempio (10):
(10)
16.V.S. : = No, non puoi dirle perché dici delle cazzate!
-La cortesia. Agli inizi, Mike Bongiorno tenta di mantenere le convenzioni di cortesia, facendo domande anche a voce bassa(11)
(11)
15.M.B. : °Ma ti posso dire due parole?° ]
-l' ethos che si può trovare nel seguente esempio(12) :
(12)
148.V.S. : [Hai perso il controllo.. stai tranquillo,questa parte è la mia! sono qua per parlare ((si sente qualche applauso in sottofondo))]
149.M.B. : = CERTO ! Ma sono io che conduco! ((appoggia la mano sul tavolo))
L'identità sociale di critico ed opinionista di V. Sgarbi emerge- così come quella di M. Bongiorno come conduttore- ribadendo con veemenza il suo ruolo.
Sempre il testo viene idealizzato sempre secondo cinque metafunzioni ideazionali:
-la connettività e l'argomentazione. Nel dialogo esaminato sono presenti attraverso l'uso di meccanismi di referenza, come il pronome personale Io che Mike Bongiorno riprende nella seconda battuta (13):
(13)
155.M.B:- Io ti sto , io no-
156.V.S. : =NON VOGLIO ESSERE GUIDATO!
157.M.B. : Io ti sto guidando [ non per quello che devi dire,
e la coesione lessicale, attraverso cui Bongiorno vuole allontanarsi da Sgarbi, suo partner conversazionale (14):
(14)
173.M.B. : Ma roba da matti, ma roba da ma- ((si volta e ride)), questo qui è matto, questo qua è matto,ma roba da matti.
e le congiunzioni (15):
(15)
98.V.S. : Anche perché tu taglierai questa cosa (…)
-la transitività e il tema : l'uso di proposizioni transitive fa riferimento a processi di azioni ;
un esempio potrebbe essere (16):
(16)
122.V.S.: Lasciami parlare perché i ragionamenti richiedono(-) argomentazioni
La subordinata, in questo caso, è anche transitiva
-l'uso delle intransitive si riferisce ai processi mentali degli interlocutori, ad esempio (17):
(17)
125.M.B. : Sto cercando di far capire ((poggia le mani sul tavolo))
allora non mi devi dare dell'ignorante,
dove sto cercando di far capire simboleggia ciò che sta sentendo il parlante dentro di sé
Parlando del tema, Fairclough suggerisce di fare caso al suo impiego all' inizio di una proposizione, che può far risaltare la comune conoscenza dell'argomento(18):
(18)
75.M.B.:- MA CERTO ! Hanno ragione *di* picchiarti allora.
76.V.S.: =Ma chi mi picchia?
77.M.B.: Ma [cos - .
78.V.S.: [Non picchiano nessuno(( si tocca i capelli e il naso))]
Entrambi, si dimostrano consapevoli, seppur uno indirettamente, della fama da facinoroso di cui gode Sgarbi.
-il significato delle parole inteso come polivalenza di uno stesso termine. Basta pensare a nulla e niente contenuti in questo frammento (19):
(19)
68.V.S.: =Ma non vengono DISTRUTTE, E' UNA BALLA DEI GIORNALI! Non capita niente a Zafferana Etnea, è una balla vostra !(( gesticola in direzione di Mike Bongiorno))
[ NON CAPITA NULLA! Niente, niente, niente.
-il dire : l' uso di vostra , nel seguente estratto, indica il fatto che Sgarbi consideri Bongiorno facente parte di “un certo mondo” inglobandovi sia giornali che televisioni(20).
(20)
68.V.S.: =Ma non vengono DISTRUTTE, E' UNA BALLA DEI GIORNALI! Non capita niente a Zafferana Etnea, è una balla vostra !(( gesticola in direzione di Mike Bongiorno))
-l'impiego di metafore che indicano un particolare modo di pensare e di agire nel mondo. Ad esempio, nel citare i fascisti , Sgarbi si rifà ai Barbato(21)
(21)
8.V.S. : [[ I poveri devono stare in case brutte a Zafferana Etnea? (-) Devono morire in case brutte? >QUESTA E' L'ITALIA! L' ITALIA DEI BARBATO (( applausi // )) , L'ITALIA FASCISTA DEI BARBATO , L'ITALIA FASCISTA DI QUELLI CHE VOGLIONO I POVERI NEL BRUTTO (-) E I RICCHI NEL BELLO ! <
2.3.1.2. Le pratiche discorsive.
L’analisi delle pratiche discorsive comprende l'analisi dei processi di produzione distribuzione e consumo del testo. In ambito produttivo, troviamo qui riscontro per ciò che riguarda l'interdiscorsività. Il riferimento cade di nuovo sull'esempio precedente, in quanto Sgarbi intende sottoscrivere particolari altri discorsi, in questo caso, riguardanti l'ideologia fascista.
2.3.1.3. Le pratiche socioculturali.
In questo caso possiamo affermare che, in linea di massima, il dialogo preso in conderazione vuole prendere le difese dei deboli, che siano poveri in generale o gli abitanti delle case di Zafferana Etnea in difficoltà.
L'approccio londinese è stato concepito per essere applicato a conversazioni formali, ma può essere applicato anche a quelle informali, come abbiamo visto.
2.3.2. Altre scuole.
Altri contributi ci vengono forniti dalla scuola di Amsterdam (Van Dijk) sviluppatasi secondo un orientamento socio- cognitivista che studia il legame tra modelli mentali individuali e rappresentazioni sociali ( ad es. alcuni gruppi sociali riescono ad esercitare il loro controllo su altri gruppi ). Interessante poi la particolare elaborazione di un approccio storico discorsivo dell'ACD , interdisciplinare e volto ad analizzare i cambiamenti storico-temporali nelle pratiche discorsive nei diversi generi di discorsi. Esso si deve a Wodak e alla scuola viennese. Nel dialogo esaminato, ad esempio, nella sequenza successiva(22),
(22)
16.V.S. : = No, non puoi dirle perché dici delle cazzate!
17.M.B.: ((gira le spalle sorride))
18.V.S.: Questo è il concetto.
19.M.B. ((voltandosi verso V. Sgarbi)) Le cazzate semmai[ le dici tu, va bene?
20.V.S.: [Sì d' acc- le diciamo
insieme,siamo
insieme a dirle]
21.M.B. : Io non dico nessuna cazzata.
Probabilmente, i due interlocutori se la lite si fosse svolta negli anni '50 avrebbero usato una terminologia diversa per esprimere gli stessi concetti.
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Dettagli appunto:
- Autore: Silvia Ilari
- Università: Università degli Studi di Macerata
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Esame: Psicologia della Comunicazione
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