SISTEMI INTERNAZIONALI IN BASE AL CRITERIO CULTURALE
Aron, realista, mette il potere al centro, ma, al contrario di Waltz, egli considera il fattore culturale -> per comprendere il sistema internazionale bisogna sapere se e quanto sono simili tra loro gli attori, come ciascuno percepisce l’altro.
1) Sistemi internazionali omogenei: gli attori principali si percepiscono come simili per aspetto istituzionale, cultura comune, principio di legittimità comune, memoria comune (Europa ‘700). No conflitti culturali, ma solo d’interesse.
2) Sistemi internazionali eterogenei: il riconoscimento di somiglianza reciproca non c’è o è venuto meno. Qualcuno si chiama fuori dalla somiglianza, magari per questioni ideologiche e si dichiara diverso. Eventi che hanno portato da Europa omogenea ‘700 a eterogeneità -> rivoluzione francese, rivoluzione russa.
Passando da un sistema omogeneo ad uno eterogeneo -> difficoltà a nutrire aspettative in un contesto anarchico: nel sistema omogeneo si imputavano ad altri stati aspettative nostre, perché si presupponeva la similitudine di intenti, c’è un risparmio cognitivo. Nel sistema eterogeneo si dà per scontato che l’altro si muoverà diversamente da noi e difficilmente possiamo prevederne le mosse.
L’anarchia è dominata dal timore dell’inganno, ma un inganno all’interno di un sistema omogeneo si paga ad un prezzo più alto perché c’è imbarazzo e perdita di credibilità. La comunicazione in un sistema omogeneo è alta, quindi è più facile ingannare in un sistema eterogeneo in cui la comunicazione è intralciata dalla traduzione.
Nei sistemi omogenei è più facile sottrarre qualcosa dalla competizione poiché si possono inventare regole ed istituzioni comuni, mentre negli eterogenei ciò che viene sottratto alla competizione ritorna ad essere centro del conflitto (Onu) .
Nei sistemi omogenei si può fare distinzione interno/internazionale; tra guerra civile e guerra estera. Nei sistemi eterogenei le distinzioni vengono meno.
Visione della pace a seconda di sistemi omogenei e sistemi eterogenei. ► Sistemi omogenei: maggior grado di flessibilità, ci si può alleare con chiunque; si giudicano gli altri per quello che fanno, non per quello che sono. ► Sistemi eterogenei: meno flessibilità, dunque fatica ad allearsi con il nemico ideologico. Si valutano gli altri per quello che sono “politica dei due pesi e delle due misure”.
Visione della guerra: ► Sistemi omogenei: guerra limitata, non ci si aggredisce continuamente, è possibile re immettere nel gioco il nemico sconfitto e ciò è utile per l’equilibrio; ► Sistemi eterogenei: guerra ideologica totale, pace è la continuazione della guerra, altri morti, aggressioni continue, salta qualunque regola tra combattenti. La guerra è fatta per eliminare il nemico, impossibile riammetterlo.
La dimensione culturale si incrocia con quella del potere; quest’ultimo può rimanere immutato, ma possono cambiare le ideologie ed avere un’influenza sul sistema. Il multipolarismo si metà ‘800 ad esempio è caratterizzato da un’omogeneità ideologica minore a quello del ‘700 e il bipolarismo ‘900 è l’esito insito di questa condizione. Oggi siamo in un sistema unipolare…omogeneo o eterogeneo? Dopo la fine della guerra fredda esso era tendenzialmente omogeneo, adesso è sempre più eterogeneo, il contesto è sempre più multiculturale.
La distinzione tra sistemi omogenei e eterogenei, la dimensione culturale-ideologica ci permettono di periodizzare le relazioni internazionali. Dopo il 1900 individuiamo col criterio del potere 2 fratture: post 1945 e post 1990. Questo criterio non tiene in considerazione altre possibili fratture: 1917 rivoluzione russa.
La distinzione tra sistemi omogenei e eterogenei consente inoltre di porre in un altro modo la questione della stabilità: introduce un nuovo criterio per capire se è più stabile un sistema bipolare o un sistema multipolare -> i sistemi omogenei sono più stabili di quelli eterogenei.
Cosa significa omogeneità nell’agire sociale? Non significa essere uguali, ma significa che esiste una radice comune, un fondamento comune. I popoli di cultura tedesca sono diversi da quelli di cultura francese, ma hanno comunque un comune senso di appartenenza europea. Tra di loro non si riconoscono tanto diversi quanto si riconoscono diversi dal popolo turco -> per concepire la somiglianza occurre un’alterità più forte.
Riconoscere somiglianze reciproche, ma su cosa? Vi sono 3 elementi potenziali di somiglianza:
1- [Aron] omogeneità ideologica (fascisti/comunisti..) , l’appartenenza ideologica è reversibile perché è il frutto di una scelta;
2- [Huntington]appartenenza culturale di civiltà, non è reversibile. Huntington fa l’esempio di tre paesi, Turchia, Messico, Russia che subiscono un cambiamento radicale di civiltà e per fare questo -> ▲ci vuole un’élite dirigente estremamente decisa, ▲è necessario che le masse siano acquiescenti, ▲ è necessario che gli la civiltà ricevente mi accolga. Huntington sembra credere che comunque un’uscita completa dalla propria civiltà sia impossibile; anche se fosse i tempi sarebbero di gran lunga maggiori rispetto al cambio di ideologia.
3- la memoria, è una parte della differenza culturale ed anche il prodotto di esperienze storiche diverse da parte degli individui. Ad esempio per i paesi ex-colonizzati la memoria del colonialismo è la memoria centrale. Quando gli attori sono portatori di memorie diverse, non concordano sul conflitto che stanno vivendo (Israele-Palestina) -> avendo memorie diverse non si concorda su chi sia la minoranza e chi la maggioranza, chi la vittima e chi il carnefice.
La somiglianza è un dato di fatto oppure è costruita? Dove e come nasce? ->
a) per A.Smith “L’origine etnica delle nazioni” -> alla radice della nazione c’è l’esistenza culturale e etnica; un patrimonio comune. Poi si politicizza.
b) Modello civico-territoriale: la nazione è un complesso di diritti e doveri e chi decide di averli può appartenerle; la società è aperta. Plebiscito comunitario, patto a cui chiunque può accedere.
Huntington -> le somiglianze culturali sono la base per costruire le identità.
Costruttivismo -> l’identità culturale politica è un’invenzione, non un dato di fatto, le somiglianze si possono creare.
- Tema della Turchia nell’UE: la posizione contraria di Sarkozy e della Merkel si basa sul fatto che per loro l’UE è la casa dei paesi di cultura europea (identità ebraico-cristiana) e bisogna mantenere forte l’identità; l’allargamento dei confini deve riflettere la somiglianza culturale.
C’è chi sostiene al contrario che ammettendo la Turchia si favorirebbe il suo processo di rassomiglianza con il mondo europeo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alice Lavinia Oppizzi
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: Prof. Colombo
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