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QUARTO CRITERIO: dimensione culturale-ideologica

QUARTO CRITERIO: dimensione culturale-ideologica


Trascurata da Waltz. Nel ‘900 un bordello di conflitti ideologici. Rivoluzione bolscevica e decolonizzazione sono le due fratture principali. La rimozione della dimensione culturale è un limite delle relazioni internazionali. Prima del ‘900 funzionava la teoria dei sistemi di Waltz e funzionava indipendentemente da tutti gli altri fattori diversi dal potere. Nella seconda metà del’900 si perviene ad un approccio materialistico (consuetudine = trascurare le differenze tra attori, tipico della realpolitik) . Dal 1990 siamo passati ad una fase in cui si tende a leggere tutti i conflitti in chiave culturale -> discredito nei confronti delle teorie materialistiche. Da una retorica materialistica estrema ad una retorica soggettivistica estrema. Soprattutto a partire dall’11 settembre 2001 la tendenza a leggere i conflitti in chiave culturale è diventata quasi una moda (revival etnico dovuto ai conflitti degli anni ‘90, diffusione radicalismi, degli integralismi + articolo Huntington) . La dimensione culturale è importante ma non deve essere considerata come unica e fondamentale. Quando entra in gioco come sta accadendo negli ultimi anni cambia il conflitto ma questo non significa che essa sia l’unica causa del conflitto. Spesso questa dimensione entra in gioco a conflitto già cominciato. Vi è un riflusso dell’Occidente e la non accettazione da parte degli Usa a dover cedere a causa dello scontro di civiltà.
In ogni caso il fattore della distribuzione del potere resta centrale; la dimensione culturale non va sopravvalutata.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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