Il gruppo di apprendimento
Il gruppo di apprendimento ha il compito di apprendere e far apprendere: gli obiettivi sono infatti aumentare le proprie competenze come insieme e facilitare l’incremento delle competenze di tutti i membri. Apprendere significa cambiare. Gli esseri umani vogliono cambiare per ambizione o curiosità, ma allo stesso tempo temono di apprendere per paura del cambiamento.
Per Lewin l’apprendimento è il risultato dei processi e delle dinamiche delle forze in campo. Il campo presente è ciò che il soggetto è riuscito a raggiungere.
Apprendere significa ammettere una lacuna, mettere in pericolo l’equilibrio che si è raggiunti in quel momento: nel processo dell’apprendimento si verificheranno quindi delle difese e delle paure.
L’apprendimento è diviso in fasi:
Prima fase: curiosità --> si ha l’informazione e la motivazione ad apprendere. Le informazioni vengono recepite se esiste un atteggiamento di apertura. Già in questa prima fase si hanno le difese del rifiuto preventivo, nella chiusura dell’ascolto, nella bassa ricezione: tali difese si azionano quando l’individuo teme per il suo equilibrio. Le motivazioni ad apprendere sono in contrasto con le difese.
Seconda fase: sensibilizzazione--> il rischio di frantumazione è più alto, l’incertezza incrementa l’insicurezza. Si ha una fortissima tentazione di chiudere il processo.
Terza fase: acquisizione--> l’oggetto dell’apprendimento viene accolto ed inserito in una sorta di magazzino temporaneo. L’apprendimento in questa fase può ancora essere espulso, ed entrano in campo le difese estreme. Il processo di apprendimento può essere interrotto anche poco prima della fine (es: laureandi che non si laureano mai).
Quarta fase: ricongelamento--> questo termine è stato utilizzato da Lewin per indicare che il nuovo apprendimento viene riadattato fino a stabilizzarlo. Se si presentano difese, il nuovo sapere viene rimosso o parzialmente dimenticato, ma può riapparire in un qualsiasi momento.
Nelle varie fasi dell’apprendimento si hanno delle frasi comuni che comunicano le difese. Le più frequenti sono:
-Non mi interessa, non ascolto, non ho niente da imparare -->condizione di chiusura, rifiuto di cambiare. La chiusura può portare all’isolamento e si basa sulla negazione dell’insoddisfazione e dei desideri.
-Non ho tempo, non ho i mezzi, non ho le capacità-->E’ una condizione che se persistente diventa paralizzante:non esiste apprendimento che non possa essere affrontato.
-Chi mi garantisce che imparerò?--> la richiesta di garanzie è frequente, è una difesa di tipo “delega” a qualcun altro. L’apprendimento è un cambiamento del soggetto,la cui sovranità è l’unica garanzia.
-Perché devo imparare? --> affermazione generata da un sottile senso di colpa, viene negata la crescita del soggetto: ciò che andava bene ieri va bene anche oggi.
-Perché devo imparare qualcosa da te? Devi insegnarmi come voglio io--> è una posizione che raramente viene esplicitata e si presenta in forma indiretta: il rifiuto dell’apprendimento viene girato sulla fonte dell’apprendimento. Voler apprendere solo ciò che è controllabile equivale a voler apprendere senza cambiare.
-Imparare vuol dire riempire la cartella--> il soggetto chiede di essere invaso di nozioni e sussidi. A prima vista queste persone sono ottimi allievi, ma diventa chiara la loro posizione di difesa nel momento in cui la situazione richiede riflessioni o dubbi.
-Voglio solo conferme e non novità-->tutto ciò che si presenta come novità viene respinto.
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Dettagli appunto:
- Autore: Adriana Morganti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Psicologia Clinica
- Docente: Riva
- Titolo del libro: Psicologia di gruppo - Modelli e itinerari per la formazione
- Autore del libro: Guido Contessa
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