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Risultati di una ricerca sui servizi educativi


Per la maggior parte degli educatori prendere contatto col servizio e con le sue ricadute nella pratica quotidiana non è semplice,per qualcuno è una nozione troppo “calda” e invischiate, per altri è al contrario troppo “fredda” e impersonale. La prerogativa comune è quella di rispondere ad un bisogno, essere utili a qualcuno. In comune c’è anche il riferimento all’asimmetria che distingue la relazione utente-educatore e che ogni operatore è chiamato a elaborare un progetto educativo sull’altro. Il potere dell’educatore deriva dal mandato istituzionale affidatogli dal proprio ente di appartenenza, l’educatore ha bisogno dell’ente e degli utenti (altrimenti non avrebbe lavoro). Si ha la consapevolezza che in ogni servizio ciascuno serva ma al contempo sia anche servito. Il complesso intreccio di bisogni sembra approssimare un servizio dove ciascuno espone qualcosa ma prende anche qualcosa in cambio: l’utente espone il bisogno e al contempo riceve una prestazione; l’operatore espone un qualcosa che nelle sue parti più visibili coincide con il proprio ruolo e con il proprio sapere tecnico;l’ente mette a disposizione il servizio, lo usa come vetrina per mostrarsi, ottenendo al contempo maggiore visibilità nonché consenso e legittimazione.

Tratto da IL LAVORO PEDAGOGICO NEI SERVIZI EDUCATIVI di Adriana Morganti
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