Differenze tra stati e nazioni
Una nazione non ha funzionari pubblici e non vi sono ruoli definiti di leadership benché vi siano nei movimenti e nelle organizzazioni nazionaliste individui che operano come veicoli del sentimento nazionale. non vi è una regola chiara sull’appartenenza a una nazione e non vi sono diritti e doveri definiti che possano essere legittimamente imposti. Senza il controllo dello stato i comportamenti desiderati non possono essere imposti né legalmente né legittimamente. Una nazione e i leader nazionalisti che agiscono in suo nome non dispongono di risorse quali poteri coercitivi o tasse per esigere l’obbedienza. La nazione in quanto tale non ha caratteristiche organizzative comparabili con quelle di uno stato. non ha autonomia, rappresentanti o regole bensì solamente le risorse derivanti dall’identificazione psicologica delle persone che la costituiscono. Mentre uno stato può esistere sulla base di una conformità esteriore alle sue regole, una nazione richiede una qualche misura di identificazione interiore.
Una nazione che si forma grazie a un movimento nazionalistico anche quando non controlla uno stato, è in grado di esercitare potere, ricorrere alla violenza o riscuotere tasse senza essere ancora dotata di statualità. Ma in un sistema mondiale di stati ciò significa che il movimento nazionalistico sta svolgendo le funzioni di un altro stato sovvertendo il suo ordine interno e lasciando che lo stato esistente soccomba nel corso di questo processo. I nazionalisti possono creare forze militari private per imporre le loro aspirazioni e sfidare l’autorità dello stato che talvolta può perdere il controllo di un dato territorio. Si tratta dell’inizio di una guerra civile o di una lotta di liberazione nazionale che potrebbe concludersi con la creazione di un nuovo stato. benché le nazioni storicamente cominciarono ad apparire nel XIX secolo solo alcune di esse diedero inizio a processi di costruzione dello stato. tra queste l’Italia, Germania, Grecia, Ungheria. Il Belgio è un caso particolare: ottenuta l’indipendenza dai Pesi Bassi nel 1830, ad un certo punto poteva sembrare avviato verso la strada del processo di costruzione di uno stato-nazione. Invece nel 900 creò pratiche e istituzioni politiche che ne fecero uno stato democratico plurinazionale.
I trattati di pace dopo la prima guerra mondiale con la proclamazione del principio dell’autodeterminazione dei popoli da parte di Wilson costituirono un momento importante per la costruzione nazionale. tuttavia dei nuovi stati che emersero dopo il 1918 non tutti erano stati nazione (Cecoslovacchia, Polonia, Lettonia…). La trasformazione di 3 imperi in una costellazione di nuovi stati e il ridisegno dei confini tra gli stati non erano il risultato diretto degli sforzi dei movimenti a favore della costruzione della nazione è difficile sostenere che molti dei nuovi stati erano stati-nazione giacchè parti significative della popolazione non facevano parte della nazionalità dominante.
Le nazioni dominanti in questi nuovi stati e cioè serbi, ciechi, polacchi, lituani… potevano sentirsi liberati. Non si sentivano tali quelle popolazioni a loro assoggettate come i croati e gli sloveni in Iugoslavia e i tedeschi in Cecoslovacchia, gli ucraini in Polonia. La difficoltà che i nuovi stati si trovavano ad affrontare era riuscire a costruire uno stato con esiti positivi. Solo tre (Finlandia, Cecoslovacchia e Irlanda) degli 8 nuovi paesi formatisi dopo la prima guerra mondiale sono diventate democrazie stabili.
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
[Visita la sua tesi: "I cartoni animati satirici: il caso South Park"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Politica comparata
- Docente: G. Cama
- Titolo del libro: Transizione e consolidamento democratico
- Autore del libro: J. Linz, A. Stopa
- Editore: Il mulino
- Anno pubblicazione: 2000
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