Kant: giudizio determinante e giudizio riflettente
giudicare : mettere in relazione il particolare (individuale) con l’universale. Possiamo costruire/riunire i nessi in due modi :
- Siamo già in possesso dell’universale = giudizio determinante --> basta che sussumiamo il particolare al generale (riferito alla matematica, fisica etc..)
- Non abbiamo l’universale = giudizio riflettente --> facoltà immaginativa molto importante, capace di inventare /creare una regola che non c’è.
Introduco un ordine dove non c’è, non posso avere una pretesa conoscitiva assoluta perché creo il legame --> giudizio di gusto non può avere una pretesa conoscitiva.
Giudizio di gusto --> giudizi che sono in rapporto con una determinata facoltà dell’animo con il sentimento del piacere e del dispiacere --> mia sensibilità verso me stesso.
Giudizio teleologico --> basato sull’idea di un ordine unitario nella natura, come se questa fosse prodotta in vista di un fine.
Giudizio di gusto : il fiore è bello --> sto dicendo qualcosa di rilevante rispetto al mio sentimento che io provo rispetto al fiore --> disposizione armonica delle mie facoltà rispetto al fiore --> non è un giudizio conoscitivo, non mi dice niente sul fiore che sto giudicando bello. Proprio per questo può avere una validità intersoggettivo (per tutti i giudicanti) --> universalità intersoggettiva
Giudizio teleologico : parzialmente conoscitivo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Silvia Lozza
- Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Estetica I
- Docente: Roberta Dreon
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