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Caratteristiche del movimento crociato


La forma della guerra santa associata prevalentemente alla lotta per il controllo dei Luoghi Santi divenne un’istituzione della Chiesa Occidentale, ma non ebbe carattere obbligatorio. Ad essa mancarono un’amministrazione, una dirigenza, dei funzionari permanenti, dal momento che era coordinata dalla curia pontificia, dalle diocesi locali, e dal potere secolare. Illusoria immagine di universalità. Le idee, le descrizioni, e i comportamenti legati a questa forma di guerra santa, rimasero imprecisi e malleabili, privi di una precisa definizione. Interessi personali, convenienza economica, di papi e potere secolare fu fondamentale per dare risalto alla crociata, che si impose ai fedeli non in modo specifico, ma venne adottata di volta in volta con motivazioni diverse. (Politica di Innocenzo III, egli dichiarò, davanti a tutti i problemi pratici sorti per la presenza non combattente, che, chiunque, eccetto i monaci, poteva ora prendere la croce, ma quei voti potevano ora essere redenti, rinviati o commutati come sembrava appropriato.  I successori cercarono di rendere positive le conseguenze pratiche di ciò, e dalla metà del XIII un sistema di riscatto dei voti tramite il denaro era stato istituito, la cui essenza era la raccolta di denaro per l’indulgenza del crociato. Il gruppo più qualificato a proseguire la guerra era quello delle classi militari occidentali, i cavalieri e la classe signorile.

Tratto da LE CROCIATE di Elisa Giovinazzo
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