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Posizioni di fronte al conflitto


Il nodo è l’atteggiamento interiore nei confronti del conflitto: tendenzialmente siamo abituati a darne un’interpretazione negativa. L’educazione alla pace invece cerca di vedere nel conflitto una possibilità di crescita attraverso una modalità di gestione non più competitiva (mors tua vita mea) ma cooperativa. Di solito l’essere umano si pone di fronte ad un conflitto in modo:

-    Aggressivo -distruttivo: la rabbia distoglie il pensiero dai veri obiettivi e non dominiamo più le conseguenze dei nostri atti.
-    Fuga -paura: ne abbiamo paura e, cercando di evitarlo, non lo affrontiamo veramente.
-    Compiacenza -paura: un altro atteggiamento di paura che ci porta a negare il conflitto (in fin dei conti non è poi così importante).
-    Rabbia -nervosismo: il nostro atteggiamento e la situazione non ci soddisfano. Tale insoddisfazione si ripercuote, generalmente, in altre dimensioni della nostra vita.
-    Proiezione -fantasia: in una fuga dalla realtà risolviamo il conflitto a nostro favore travisando così completamente gli elementi fattuali.
-    Agitazione -ansia: la situazione non ci soddisfa a tal punto da assumere una dimensione assolutamente preponderante nella nostra vita così da influenzare tutti i nostri atteggiamenti (infondendo  un diffuso senso di insicurezza).
-    Fissazione -repressione: nei casi estremi si può arrivare anche a forme di patologie psicotiche.


Tratto da ANTROPOLOGIA CULTURALE E DELL'EDUCAZIONE di Barbara Reanda
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