Industria del cinema in USA. Stile classico e narrazione lineare
Noi europei strutturiamo la nostra immagine del mondo attraverso la lente di Hollywood. La prevalenza dei prodotti made in Usa si basa su 2 elementi di pari forza: la solidità economica e la qualità tecnica. Il Nuovo Mondo ha sempre considerato il cinema come un’industria(principio della divisione del lavoro). Le società di produzione hanno creato un circuito che permette di vendere all’estero film già ammortizzati dal mercato interno. L’America ha creato uno stile che oggi può essere definito “classico”: immagini chiare, una colonna sonora che accompagna o spettatore nel racconto senza diminuire il suo piacere, un dialogo comprensibile, buoni attori e, soprattutto, una storia ben definita, con una situazione che, rivelata dall’inizio, si sviluppa in modo logico e si conclude senza ambiguità. È una pura espansione dello stile narrativo europeo del XVIII secolo. All’inizio del ‘900 Hollywood ebbe la meglio perché riuscì ad abbinare a una formula vincente maggiori possibilità d’investimento. Stupisce che il cinema europeo non sia giunto al tracollo; ma superato il difficile periodo della seconda guerra mondiale e della ricostruzione, la produzione europea ha quasi eguagliato quella americana.
I popoli europei sono consapevoli delle reciproche differenze, eppure il Vecchio Mondo ha condiviso dalla fine della seconda guerra mondiale in poi eventi problemi comuni. In meno di 20 anni si diffuse in tutto il continente un nuovo stile di vita urbano. I film rivelano chiaramente l’importanza dei problemi locali e delle situazioni particolari(stile di vita, valori morali, cultura in generale).
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Cinema e studi culturali
- Docente: Michele Fadda
- Titolo del libro: Cinema e identità europea
- Autore del libro: Pierre Sorlin
- Editore: La nuova Otalia
- Anno pubblicazione: 2011
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