Nascita dei mercati eurovalutari e il dilemma di Triffin
Nascita dei mercati eurovalutari e il dilemma di Triffin
In questo periodo nacquero i mercati eurovalutari (euromercati), ovvero dei mercati organizzati per il deposito di valuta estera. Le banche cominciarono ad aprire filiali all'estero dando vita all'internazionalizzazione bancaria. Gli Stati Uniti vedevano di buon occhio questo fenomeno perchè accresceva il ruolo egemonico del dollaro come moneta di riserva mondiale. Tuttavia presto il ruolo interno e internazionale del dollaro entrarono in conflitto. I crescenti disavanzi nella bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti, dovuti anche alla disastrosa guerra in Vietnam, acuirono il cosiddetto "dilemma di Triffin". Triffin sosteneva infatti che, dato il ruolo del dollaro, se gli Stati Uniti avessero tentato di arginare i deficit la comunità internazionale avrebbe perso la sua principale fonte di riserve e la conseguente carenza di liquidità avrebbe causato recessione e instabilità. Se invece il deficit avesse continuato a crescere, un eccessivo disavanzo statunitense avrebbe eroso la fiducia nel dollaro minando il suo ruolo internazionale e ciò avrebbe portato al crollo del sistema dei cambi fissi. Triffin proponeva la conversione di tutte le riserve in una valuta internazionale e la trasformazione del FMI in Banca Centrale Mondiale, ma prevalsero soluzioni meno ambiziose. Il problema ' che l'ancoraggio al dollaro faceva dipendere l'economia mondiale dalle politiche economiche statali degli Stati Uniti. Il sistema si basava su un patto tacito tra Stati Uniti, Giappone e Europa, che permetteva agli Stati Uniti di continuare a finanziare la propria politica estera e all'Europa e al Giappone di discriminare le esportazioni americane.
La situazione precipitò nel '71, quando Francia e Gran Bretagna minacciarono di convertire le loro riserve in oro e Nixon reagì violando la regola fondamentale di Bretton Woods, sospendendo ufficialmente la convertibilità in oro del dollaro. Nel suo discorso del '71 Nixon annunciò la fine della convertibilità del dollaro in oro e dunque chiudeva l'epoca del gold-dollar standard, introducendo l'era della finanza internazionale e dei tassi di cambio fluttuanti, a cui era connesso un forte rischio valutario. Per questo le banche concepirono vari strumenti per tutelare i propri clienti da questi rischi e si andarono sviluppando le operazioni di speculazione sui cambi. Questo accresceva l'interdipendenza internazionale dei sistemi bancari, dunque anche il rischio di propagazione delle crisi finanziarie. Per questo nel '74 i governatori delle banche centrali del G10 istituirono il Comitato per la regolamentazione bancaria e le pratiche di vigilanza: "Comitato di Basilea". L'instabilità di questo periodo diede vita a forme di coordinamento regionale quali il Serpente monetario europeo. La conseguente massiccia svalutazione del dollaro ridiede competitività all'economia americana. Tuttavia il crollo del sistema gold-dollar standard ' stato causato anche da fattori interni, in quanto furono i costi delle guerre e dei programmi volti ad arginare la conseguente opposizione interna a contribuire alla contrazione dei profitti e dunque a far crollare il sistema di Bretton Woods.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Giulia Dakli
[Visita la sua tesi: "Gas e petrolio nello sviluppo della Russia contemporanea"]
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Scienze Politiche
- Titolo del libro: Globalizzazione: breve storia di un’ideologia
- Autore del libro: Oreste Ventrone
- Editore: Franco Angeli
- Anno pubblicazione: 2004
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