Le diverse tattiche di conquista della Spagna
Altri elementi differenziano la Spagna dall'Inghilterra e dalla Francia. Le conquiste spagnole in America erano diverse anche dal punto di vista ideologico poiché erano state fondate per concessione papale, cioè erano legittime ancora prima della loro stessa esistenza, cosa che ai francesi e agli inglesi sembrava priva di senso. Il linguaggio stesso, la pubblicistica coloniale era diversa: la Spagna aveva una lunga storia di conquista interna (la reconquista dai mori) e anche se sul piano economico, politico e militare il colonialismo spagnolo americano sembrava più che altro ispirato alle guerre d'Italia, il linguaggio della reconquista fu abilmente riutilizzato per l'invasione americana e molti si convinsero che se non seguivano la volontà di Dio, per lo meno godevano del suo aperto favore, così come era stato contro i mori. Francesi e inglesi non avrebbero potuto, nemmeno volendo, avanzare simili ispirazioni divine: gli storici francesi dell'epoca sicuramente non escludevano un appoggio di Dio, ma finalizzato agli insediamenti non alla conquista; e gli inglesi videro una ispirazione di origine calvinista, basata sulla diffusione degli ideali della rivoluzione inglese nel nuovo mondo. Ma i primi inglesi non furono meglio degli spagnoli dato che pur irridendo i termini della concessione papale agli spagnoli, adottarono l'artificiosa distinzione tra diritti dei pagani e diritti dei cristiani come base per la distribuzione dei compensi. Secondo i primi inglesi, poiché ogni dominium (diritti di proprietà e sovranità inclusi) derivavano dalla grazia, e non dalla legge divina (gli inglesi sono protestanti), nessun cristiano empio o nessun non cristiano (gli indigeni) erano portatori di diritti. Per i coloni calvinisti questo era motivo sufficiente di espropriazione agli indigeni. Gli stessi inglesi delle ondate successive, come Josiah Tucker, irrisero queste pretese. Non c'era dietro solo fiero spirito illuminista: il fatto che queste posizioni non fossero poi così dissimili da quelle spagnole, che si ispiravano al principio di Wyclif e Hus (di riflesso di Lutero e Calvino dunque) che sancivano che “la potestà civile e la proprietà si fondano sulla Grazie o sulla fede ortodossa”, fa capire che la preoccupazione principale era che posti questi come validi presupposti chiunque fosse stato abbastanza privo di modestia da considerarsi un sovrano pio poteva prendere i territori che desiderava. Si fa così largo la tesi secondo la quale la proprietà territoriale non deriva dalla Grazia ma dai principi di natura. Robert Ferguson, dibattendo sulla precedenza spagnola nella conquista dell'istmo di Darien, avallata proprio dal principio della Grazia. Egli lo contesta sostenendo che gli unici principi validi sono quelli di natura, sulla base dei quali gli infedeli rimangono comunque creature razionali come gli altri uomini, dunque socievoli, quindi in possesso di tutti i diritti riconosciuti ai cristiani, quindi spettava a loro e solo a loro decidere se accogliere gli inglesi a Darien o no. Discorso naturalmente strumentale, ma utile.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia moderna
- Docente: Gino Longhitano
- Titolo del libro: Signori del Mondo
- Autore del libro: Anthony Pagden
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1995
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