Morte di Grandi e tradimento di Menzies
Vargas nel momento in cui agisce da marito smette di rispettare la legge e attenersi alle regole, finendo con il porsi allo stesso livello di Quinlan. Con l’evolversi della vicenda, Menzies inizia a vedere Quinlan sotto una luce diversa: quello che per anni è stato un amico, un mentore e una figura da ammirare sta mostrando sempre di più la sua natura di persona amorale e disposta a tutto pur di eliminare gli ostacoli che intralciano il suo cammino; sia manomettendo o creando ad arte delle prove fasulle o collaborando con criminali incalliti. Dopo che viene denunciato l’omicidio di Joe Grandi, Menzies trova il bastone di Quinlan sul luogo del delitto e capisce tutto. Nonostante Quinlan un tempo gli abbia salvato la vita e sia il suo migliore amico, Menzies non può più stare al gioco e decide di collaborare con Vargas. Munito di un microfono nascosto, va a cercare Quinlan, che nel frattempo si è rintanato dalla vecchia amica Tana.
La sequenza finale è molto complessa sia per il numero di luoghi, di situazioni e di personaggi che ne vengono coinvolti sia per la grandezza tecnica e stilistica con cui essa è realizzata. Vargas riflesso in uno specchio rappresenta, anche con la sua postura, la figura del toreo posta in contrapposizione con quella del toro rappresentato da Quinlan attraverso le immagini che si trovano in casa di Tana. Si viene a creare quindi un contrasto e una metafora visiva: Vargas incarna il torero e Quinlan il toro, destinato a morire. Vargas e Quinlan sono all’apparenza diversissimi, ma alla fine finiscono per usare gli stessi espedienti scorretti per perseguire il loro scopo. Ora anche per Vargas così come per Quinlan il fine giustifica i mezzi. Significativo è il fatto che tutte e due i personaggi durante il confronto finale finiscano in mezzo alla melma, sebbene Quinlan vi finisca per morirvi.
Il sonoro, la sua registrazione e la sua rappresentazione sono molto curate e mostreranno come Vargas si abbassa, non solo nel senso metaforico ma anche fisico, a pedinare Menzies e Quinlan e a registrarli.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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