Disturbo oppositivo provocatorio
Si caratterizza come una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio nei confronti delle figure che si prendono cura del bambino e delle autorità in genere. Tale modalità deve essere presente per almeno 6 mesi e deve costituire una compromissione significativa del funzionamento sociale, scolastico o familiare. Tra i comportamenti riscontrati vi sono perdita di controllo, litigi con adulti, opposizione attiva o rifiuto di rispettare le richieste o le regole, azioni deliberate che causano fastidio ad altri, essere collerici, dispettosi e vendicativi.
È osservato più frequentemente nei maschi. Spesso sono osservati scarsa autostima, labilità dell'umore e scarsa tolleranza alla frustrazione. Nelle famiglie, è stata riscontrata una maggiore frequenza di disturbi dell'umore, disturbi oppositivi provocatori, disturbi della condotta, disturbi da deficit di attenzione, disturbi antisociali di personalità o disturbi correlati a sostanze. Sembrerebbe inoltre che un disturbo depressivo nella madre possa favorire lo sviluppo di un quadro clinico del genere.
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Dettagli appunto:
- Autore: Salvatore D'angelo
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Diagnosi Psicodinamica
- Titolo del libro: Manuale di psicopatologia dell’infanzia
- Autore del libro: M. Ammaniti
- Editore: Cortina
- Anno pubblicazione: 2001
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