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Definizione di 'starec'

Definizione di 'starec'



Siccome lo starec dispone della diàkrisis (discernimento, discrezione) può sostenere spiritualmente.. Essa possono averla anche gli illetterati. Comprende dei gradi, e dunque una gerarchia dei ranghi dei padri spirituali. Il diacritico può vedere attraverso la materia, o il tempo…. Un punto sul quale S si è soffermato è quello della “generazione spirituale”, quindi della successione tradizionale dei padri spirituali. S.Paolo usa termini come “prendersi cura” ovvero thalpein, che significa anche coccolare, riscaldare, riferendosi con metafore d’amore ai figli spirituali. La tradizione esicasta è ricca di richiami alla filiazione dei discepoli intesa come paràdosis (tradizione) e come atto generativo simbolico. I padri spirituali parlano infatti di trasmissione del carisma usando il verbo “generare”. Lo starec è qualcuno che ha fatto discendere la mente (nous) nel cuore, quindi illuminato per grazia, e che come tale dispone del carisma della paternità. Espressioni del genere concordano con Guenon. Nelle turuq islamiche il richiamo alla tradizione è molto avvertito anche nel sufismo. La linea di successione tra maestri è segnata con precisione. Le turuq iniziatiche fan tutte capo a maometto. Attraverso di lui, nella sua qualità di uomo universale, Dio vede tutte le cose. Nelle turuq la benedizione discende oltre che dai santi, dalla realtà muhammadiana, che si identifica col logos universale. Quest’influenza spirituale (barakah) ha un valore iniziatico al quale si accompagna la attribuzione del wird=formula di orazione  e dell’autorizzazione del maestro a recitarla. Grazie ad essa si fruisce dell’aiuto spirituale trasmesso dalla catena iniziatica.

Tratto da ASCESI ESICASTA di Dario Gemini
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